Il manifesto di The Gospel Coalition: dai priorità alla tua chiesa!
O i pericoli di essere un cristiano che passa troppo tempo online
Ogni settimana prendiamo centinaia di decisioni su come impiegare il nostro tempo e dove rivolgere la nostra attenzione. Ogni volta che accendiamo il telefono o il computer non abbiamo che l’imbarazzo della scelta: guarda questo clip, clicca su questa pubblicità, leggi questo articolo, ascolta questo podcast, scorri questa storia, tocca questa app.
The Gospel Coalition è una delle tante voci in questo mondo che ogni giorno ti invitano a guardare, leggere o ascoltare. La nostra speranza è che i nostri contenuti siano per te una fonte di arricchimento spirituale, vista anche la generale mancanza di contenuti edificanti su internet. Ma sinceramente, c’è un’azione che vogliamo invitarti a compiere che è ancora più essenziale per la tua salute spirituale di qualsiasi cosa sulla quale tu possa cliccare (incluso questo sito). Qual è l’azione di cui sto parlando?
Essere impegnato in una chiesa.
TGC esiste per sostenere la chiesa, non per sostituirla. Se disponi di due ore la domenica mattina da passare da qualche parte, non trascorrerle per navigare su TGC.org o su qualsiasi altro sito internet (per quanto utile possa essere). Va in chiesa.
Ti esortiamo a non trascurare la chiesa (Ebrei 10:25). Dai priorità alla chiesa. Impegnati in una chiesa. Investi e servi in una chiesa. Cresci spiritualmente accanto a persone reali, in carne ed ossa. Sii disposto ad accettarne gli inevitabili aspetti scomodi.
Più avanziamo nell’era di internet, e più noi di TGC—un ministero che si basa su internet—siamo convinti di questo: un cristiano è più forte quando è inserito all’interno di una chiesa locale sana ed è mosso dall’amore e dall’impegno per quella chiesa.
La formazione avviene in chiesa
Riceviamo la nostra formazione spirituale in qualunque luogo passiamo il nostro tempo, nel bene e nel male. Se passiamo la maggior parte del nostro tempo a leggere la Bibbia e a investire nella vita di una chiesa, la nostra formazione spirituale andrà in una direzione. Se passiamo la maggior parte del nostro tempo su TikTok, Twitter e Netflix, la nostra formazione spirituale andrà in tutt’altra direzione.
Trascorrere troppo tempo online in larga misura forma i cristiani in peggio. Più tempo passiamo in campane di vetro online che confermano i nostri pregiudizi, su feed curati pieni di voci che ci radicalizzano in molteplici direzioni, più i nostri desideri saranno formati da ciò che ama la nostra tribù online (più che da ciò che ama Dio). I cristiani che trascorrono troppo tempo online iniziano naturalmente ad essere sempre meno interessati a cose (come la Scrittura e la chiesa) che non si adattano perfettamente alle narrative di cui si nutrono online. Ma evitando le cose che potrebbero riportarli su un terreno solido, questi cristiani vengono risucchiati ancora di più in una spirale di auto-inganno digitale che si sono creati da soli.
Purtroppo, questo sta succedendo in ogni parte del mondo, per il semplice fatto che stiamo passando più tempo online e meno nella comunità ecclesiale. Il risultato naturale? Molte chiese stanno perdendo la battaglia per formare i cristiani.
Ecco perché l’appello a “riscoprire la chiesa” è così urgente. La divisione e la rabbia nel nostro mondo—incluso il mondo cristiano—sta rapidamente raggiungendo un punto di non ritorno. La guarigione tuttavia non avverrà online, ma si possono fare dei progressi se tutti ci re-impegniamo nella chiesa. La chiesa è il dono insostituibile di Dio per la prosperità del suo popolo. È il luogo dove i seguaci di Cristo imparano a seguire Cristo, dove impariamo la Parola di Dio, la applichiamo e prendiamo parte alla sua missione. È il posto migliore per riorientare le nostre vite verso Dio, e accordare i nostri cuori per cantare la sua lode.
La chiesa è luogo dove tutto questo accade.
Nessun video su YouTube e nessuna voce su Wikipedia può insegnarci la virtù come la chiesa può fare.
Nessuna piattaforma di live streaming e nessuna comunità online può creare una comunità duratura ed edificante come la chiesa può fare.
Nessun dibattito su Twitter può aiutarci ad amare i nostri nemici come la chiesa può fare.
Nessun hashtag attivista può canalizzare la nostra giusta ira e il desiderio di praticare la giustizia e di amare la misericordia come la chiesa può fare.
Nessuna playlist di canti di adorazione su Spotify è in grado di replicare la bellezza del canto di una congregazione fatta di persone in carne ed ossa.
Nessun blog o podcast di un predicatore celebre può replicare il dono di un pastore a cui puoi sederti di fronte, che ti conosce e ti ama anche nei tuoi momenti più bui.
Nessuna “vulnerabilità” confessionale sui social media—per quanti “mi piace” essa riceva—può essere un’esperienza altrettanto appagante come la confessione privata con i membri della tua famiglia in Cristo.
Non ci sono forse molte cose buone e utili per la vita cristiana online? Sicuramente, ma nessuna di esse supera la chiesa.
Sì, è difficile
Tutto questo è idealistico, potresti pensare. La mia chiesa non è un luogo in cui mi sento sicuro o conosciuto. Non è il luogo principale dove poter crescere.
Non hai tutti i torti. Ma anche se le affermazioni precedenti non corrispondono alla tua attuale esperienza con la chiesa, descrivono comunque come la chiesa può essere. L’impegno ad appartenere a una chiesa, anche se imperfetta, resta la tua unica possibilità di vivere una vita cristiana fedele.
Trova la chiesa più sana che riesci a trovare, ma non presumere mai che sarà perfetta, perché non lo sarà. Sarà scomoda. Se finisci in ospedale per disidratazione e il dottore ti mette una flebo nel braccio, ti darà fastidio, ma quella flebo è anche la tua ancora di salvezza. La scomodità lascia posto alla guarigione.
Così è con la chiesa. L’era digitale ci sta facendo inaridire. Andare in chiesa non è la cosa più comoda da fare, ma è la cosa che dobbiamo fare per rimetterci in salute:
Nel caos disorientante dell’era digitale, la chiesa ci aiuta ad orientarci.
Nel tribalismo e nella faziosità, la chiesa—una famiglia diversificata e globale—abbatte le barriere.
Nel surrealismo incorporeo della vita virtuale, la chiesa incarnata ci riconnette alla realtà.
Nella velocità effimera della vita online dove in un battito di ciglia tutto svanisce, la chiesa ci connette alla storia e ci colloca in una storia molto più grande—una storia eterna.
La chiesa sopravvive a tutto
Se passi un’ora su internet (o cinque minuti su Twitter), può sembrarti che il mondo stia crollando. Tutto è pervaso da trasporto emotivo e da seriose “ultime notizie”. Titoli sinistri descrivono l’ennesima impennata di casi di COVID-19, l’ennesimo orribile atto di violenza, l’ennesima insulsa teoria cospirativa condivisa su Facebook.
Se Twitter è il tuo principale punto di riferimento, potresti pensare che anche la chiesa stia crollando. Ma nella mia esperienza personale, passare meno tempo online e più tempo con la mia chiesa quasi sempre limita il mio catastrofismo. Perché? Perché quando sono in chiesa, faccio parte dell’unica istituzione di questo mondo che non crollerà.
Mi guardo attorno e vedo gente di ogni colore ed estrazione sociale che farà eternamente parte della mia tribù. Faccio la cosa—adorare Dio—che farò per sempre. La chiesa mi conduce fuori dalla nebbia di questa vita passeggera e mi fa respirare l’aria pura e ricca di ossigeno dell’eternità. Mentre alzo le mani per lodare il Signore e le mie labbra toccano il pane e il vino, è come se vivessi le “memorie del futuro” che il personaggio interpretato da Amy Adams sperimenta nel film Arrival. In chiesa possiamo avere un assaggio della vita celeste.
Quando le fondamenta del mondo stanno per crollare, corri alla chiesa, il cui unico fondamento è Gesù Cristo, nostro Signore. La chiesa ti deluderà? Sì. Avrai ferite e cicatrici. Tutti ne abbiamo. Da questa parte del cielo la sposa di Cristo sarà sempre imperfetta. Ma Cristo la sta santificando, e un giorno sarà senza macchia e gloriosa (Efesini 5:27).
Cristiano, non dimenticare mai che, come C. S. Lewis ha scritto, “la chiesa sopravvivrà all’universo”.
Verrà il tempo in cui ogni cultura, ogni istituzione, ogni nazione, la razza umana e ogni vita biologica si estinguerà e ognuno di noi [nella chiesa] sarà ancora vivo. La promessa dell’immortalità è stata rivolta a noi, non a delle entità generiche. Cristo non è morto per le società o gli stati, ma per gli uomini.
Cristiano, non dimenticare mai la promessa che Gesù fece a Pietro, cioè che le porte dell’inferno non vinceranno la chiesa (Matteo 16:18). Gesù non ha mai promesso che le porte dell’inferno non vinceranno quella megachiesa di Seattle, o quel ministero apologetico internazionale, o quella coalizione vangelocentrica. Queste cose vanno e vengono. La chiesa resterà. La chiesa è l’unica istituzione che Gesù ha fondato ed è l’unica che si concluderà con un successo. Tutte le altre istituzioni, ministeri paraecclesiali, organizzazioni benefiche e aziende avranno prima o poi una fine, ma la chiesa no.
Ci sarà ancora TGC tra 20 anni? Noi lo speriamo. Ma se non sarà così, non importa. Fino a quando ci sarà possibile farlo, vogliamo aiutare la chiesa di Cristo a prosperare in questo periodo storico complicato e pieno di sfide.
Non siamo un sostituto della chiesa. Facciamo il tifo per la chiesa e desideriamo equipaggiarla. Vogliamo aiutare le chiese nell’arduo compito del discepolato digitale. Se pastori e leader di chiesa sono in prima linea nella battaglia per formare i cristiani nell’era digitale, TGC è una sorta di linea di rifornimento che cerca di aiutare quelli che, sfiniti, si trovano nelle trincee mentre combattono per le anime e respingono gli attacchi incessanti provenienti da molteplici direzioni.
È una battaglia. Qualunque sia la piattaforma o il dispositivo su cui stai leggendo questo articolo, ti trovi in un campo di battaglia spirituale. I cristiani cadono uno dopo l’altro online.
Non essere uno di questi. Rinforza le tue difese, respira l’ossigeno rigenerante, ricevi il nutrimento della Parola di Dio, e sii edificato dal corpo di Cristo.
In altre parole: sottometti la tua vita a una chiesa.
Brett McCracken è redattore capo e direttore della comunicazione di The Gospel Coalition. È l’autore di The Wisdom Pyramid: Feeding Your Soul in a Post-Truth World, Uncomfortable: The Awkward and Essential Challenge of Christian Community, Gray Matters: Navigating the Space Between Legalism and Liberty, e Hipster Christianity: When Church and Cool Collide. Brett e sua moglie Kira vivono a Santa Ana (California) con i loro due figli. Sono membri della Southlands Church, di cui Brett è uno degli anziani. Puoi seguirlo su Twitter.
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