Ginocchia sbucciate, cuori spezzati, e il bisogno di mamme teologhe

Anni fa, assistetti a una caduta dalla bicicletta di mia figlia. Stava andando in discesa quando perse il controllo della bici perché andava troppo veloce e non era sufficientemente in equilibrio per rimanere dritta. Mentre rovinava a terra, istintivamente mi girai dall’altra parte. La pelle nuda a contatto dell’asfalto è sempre un’esperienza dolorosa—specialmente se hai sei anni. Lacrime le scesero dal viso mentre un po’ di sangue usciva dalla gamba. La raccolsi da terra e la tenni tra le mie braccia.

Tra lacrime e singhiozzi, mi guardò con un’aria di sfiducia e disse: “Mamma, perché Dio non mi ha protetto? Non sa tutto? Non poteva fare qualcosa? Non poteva impedire che cadessi?”

Erano le tre di pomeriggio di una domenica di sole, e tutto all’improvviso mi trovai a dover spiegare il problema del male, la verità della sovranità di Dio, e il tema della bontà di Dio. Non possiamo sapere quali occasioni pratiche di insegnamento il Signore ci metterà davanti per far conoscere ai nostri figli le verità bibliche—potrebbero essere ginocchia sbucciate, cuori spezzati, o mostri che si nascondono sotto il letto nel cuore della notte. A prescindere da che cosa pensiamo di noi stesse come teologhe, ogni mamma insegna a suo figlio ogni giorno qualcosa su Dio.

La domanda non è se avremo o no occasioni per insegnare ai nostri figli. La domanda è: Come possiamo prepararci a rispondere a domande teologiche difficili quando saltano fuori? Anche se non hai mai frequentato un solo giorno di seminario, sei tu il professore del seminario a casa tua. In quanto genitori, siamo noi a gettare le basi —sia con le nostre parole sia con le nostre azioni—per la comprensione del cristianesimo dei nostri figli. Come possiamo insegnare fedelmente verità profonde in modi semplici?

Ama il Signore

Prima che Mosè ordinasse agli Israeliti di insegnare ai loro figli chi è Dio, diede loro questo comandamento: “Amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze” (Deut. 6:5). Il nostro affetto, il nostro diletto e la nostra devozione devono essere totalmente concentrati su Dio. (Anche se come genitori siamo sempre tentati di riversare tutto questo affetto sui nostri figli). Dobbiamo amare lui, perseguire lui e cercarlo con tutto noi stessi.

E come possiamo fare questo? Mosè ce lo dice nel versetto successivo: “Questi comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore” (Deut. 6:6). Non possiamo insegnare fedelmente ai nostri figli ciò che non è vero di noi stessi. La Parola di Dio nel nostro cuore ci prepara a condividere Gesù con i nostri figli. Leggi la sua Parola, studia la sua Parola con altri, ascolta sermoni—fa’ tutto quello che puoi per imprimere la Parola di Dio nella tua mente, affinché essa faccia crescere il tuo amore per il Signore nel tuo cuore. Se vogliamo avere la sua verità sulle nostre labbra, è necessario che la sua Parola sia impressa nelle nostre menti.

Desidero però incoraggiati: non devi iscriverti al seminario per studiare la Parola di Dio. Col tempo, la lettura della Bibbia farà crescere la tua comprensione e la tua conoscenza. Inizia oggi. Tra tutti gli impegni che l’essere mamma comporta, concediti venti minuti al giorno per leggere la Bibbia. Puoi farcela, te lo prometto! Stacca il telefono, spegni Netflix, lascia i piatti nel lavello, e ristora la tua anima.

Leggi libri

Un altro modo per crescere nella conoscenza teologica è leggere libri ricchi di teologia, meglio ancora se hai la possibilità di discutere le questioni difficili con altre persone. Il libro che mi ha aiutato ad affrontare lo specifico dilemma con cui mia figlia era alle prese è stato Suffering and the Sovereignty of God di John Piper e Justin Taylor. Ho studiato questo libro con un gruppo di amiche, e abbiamo riflettuto insieme sul problema del male. Imparare dalla saggezza di altre persone mi ha aiutato a rispondere a mia figlia mentre lei rifletteva sulle stesse difficoltà teologiche dalla prospettiva di una bimba di sei anni. Se stai cercando un libro che possa aiutarti a migliorare la conoscenza della teologia, il libro di J. I. Packer Concise Theology è un ottimo inizio.

Cerca aiuto

Una cosa che ho imparato dall’essere sposata con un professore che è anche un pastore è quanto a lui piaccia aiutare gli altri a riflettere a fondo sui loro dilemmi teologici (è per questo che è andato a scuola tutti quegli anni!). I membri della nostra chiesa spesso gli telefonano o gli scrivono una email per chiedergli a come pensare su un certo argomento. Pure gli adolescenti lo chiamano per porre i loro quesiti teologici, e lui è felice di aiutarli.

Quando il tuo bambino (o il tuo adolescente) ti fa delle domande e non sai bene come rispondere, non è sbagliato dire: “Non sono sicura, chiediamolo al Pastore Joe”. Fare così aiuta i nostri figli a capire che avere dubbi o domande è una cosa normale. Non dobbiamo avere tutte le risposte, ma possiamo indirizzare i nostri figli alle persone più indicate per rispondere ai loro interrogativi.

Getta le prime basi

Mentre mia figlia stava tra le mie braccia quel giorno, le ricordai la storia di Adamo ed Eva e di come il peccato entrò nel mondo. Abbiamo parlato di come Dio aveva creato ogni cosa buona, ma che adesso tutto è rovinato a causa del peccato: le cose non vanno come dovrebbero andare, e il dolore fa parte del nostro mondo. Abbiamo anche parlato di come Gesù è venuto per ristabilire tutte le cose rovinate dal peccato, inclusi i nostri cuori peccaminosi, e che un giorno egli ci porterà nei nuovi cieli e nella nuova terra dove non ci sarà più dolore, né pianto, né ginocchia sbucciate. Anche se non sappiamo perché non viene sempre in nostro soccorso in questa vita, possiamo avere fiducia che il suo piano di soccorso è in arrivo.

Quella breve conversazione è stata il risultato di anni passati a leggere insieme le storie della Bibbia. Lei conosceva già la storia di Adamo ed Eva e del giardino di Eden. Conosceva la storia di Gesù. Dal suo catechismo, sapeva che Dio vede tutto e conosce ogni cosa e che “Dio può compiere tutta la sua santa volontà”. I piccoli modi in cui insegniamo ai nostri figli attraverso i canti, le storie e i versetti a memoria preparano noi (e loro) ad applicare la teologia nelle loro vite reali. Insegnare in modo proattivo getta le basi per poterne parlare “quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai” (Deut. 6:7)

All’inizio del 19° secolo, il Pastore John James predicò queste parole sull’importanza di essere mamme: “Tutte le mamme dovrebbero afferrare il concetto sublime che le loro case sono le scuole che preparano per l’eternità; i loro figli sono gli alunni; loro stesse le insegnanti; e la religione del vangelo la lezione”.

Non ho mai avuto tanto bisogno della teologia come da quando sono una mamma. Abbiamo verità eterne da insegnare ad anime eterne. Possiamo noi essere donne che leggono, donne che imparano, e donne che amano Dio con tutto il nostro cuore, la nostra anima e la nostra forza.


Melissa Kruger è la coordinatrice del ministero per le donne alla Uptown Church (PCA) a Charlotte, North Carolina, ed è l’autrice di The Envy of Eve: Finding Contentment in a Covetous World, Walking with God in the Season of Motherhood, e In All Things: A Nine Week Devotional Bible Study on Unshakeable Joy. Suo marito, Mike, è presidente del Reformed Theological Seminary, e hanno tre figli. Scrive sul suo blog Wits End, ospitato da The Gospel Coalition. Puoi seguirla su Twitter.

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