Mi sto caricando di troppe cose?

La mia famiglia pensa che faccio fatica a capire la differenza tra venire incontro ai bisogni degli altri e prendere più impegni di quanto possa portare a termine. Voglio essere una persona che serve gli altri con generosità ma che sa anche quando si sta caricando di troppe cose (cercando così di essere come Dio). Come posso sapere quando sto andando troppo da una parte o dall’altra?

Con il suo esempio e il suo insegnamento, Gesù ci ha chiamato ad avere la stessa generosità che tu stai dimostrando nel tuo posto di lavoro. Gesù ha impiegato le sue energie e capacità per servire gli altri (guarendo, riappacificando, scacciando demoni, calmando le tempeste, sfamando le persone), tant’è che l’unica volta che vediamo anche la sola eventualità che egli usi il suo potere di compiere miracoli per se stesso è quando Satana lo tenta a trasformare le pietre in pane—una tentazione alla quale egli ha resistito (Matteo 4:2-4).

La Bibbia ci dice di fare altrettanto, di prendere la nostra croce e seguire Gesù (Matteo 16:24) e di sottometterci gli uni agli altri nel timore di Cristo (Efesini 5:21). La chiamata del cristiano è dare tutto se stesso per Cristo e di non lasciare nulla nel posto di lavoro.

Ma, ovviamente, Dio ci ha creati con capacità limitate. Come dici tu, non siamo come Dio. Al contrario, la nostra unica capacità di fare il bene viene dal riposare in Dio (Giovanni 15:5).

Come possiamo allora sapere quando ci stiamo facendo carico di troppe cose?

Quattro ambiti

Torniamo al comando di Paolo in Efesini: sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo (Efesini 5:21). Il comando di Paolo implica certamente il servire i membri della nostra chiesa locale (vedi Efesini 4:1-16). Ma in modo ancora più esplicito, Paolo rivolge le energie che usiamo per servire in quattro direzioni: verso il nostro coniuge (5:22–33), i nostri genitori (6:1–3), i nostri figli (6:4), e il nostro posto di lavoro (6:5–9).

Questo è illuminante per la domanda in questione. La Bibbia ci chiama a una generosità radicale, ma ci fornisce anche una cornice per la generosità che ci aiuta a valutare se stiamo servendo troppo in un certo ambito.

Per esempio, se il nostro servizio al lavoro ci porta ad avere meno tempo ed energie da dedicare alla nostra chiesa, al nostro coniuge o ai nostri figli, allora stiamo dedicando troppo tempo al lavoro.

Sbilanciato

Ognuno degli “ambiti di servizio” di Paolo può diventare totalizzante e prosciugare ogni nostra energia. Questo è ciò che è successo a Emi Nietfeld, una donna che ha dedicato la sua vita al suo lavoro in Google. Lei paragonava l’azienda per la quale lavorava a “un giardino dell’Eden”, che le forniva tutto ciò di cui lei aveva bisogno: un ottimo stipendio, pasti, capsule per dormire, medici, trasporto, comunità, e molto altro. Lei ha ammesso di vivere “nel timore di essere scacciata” dal giardino. Questo perché, dice Neitfeld, “dopo aver idolatrato per anni il [suo] posto di lavoro, non riusciva a immaginare una vita oltre le mura aziendali”. Così quando un superiore iniziò a molestarla, lei subì in silenzio per un anno. Credeva che questo fosse “il prezzo dell’inclusione”.

Il lavoro era diventato un idolo per Neitfeld. Ecco cosa dice Tim Keller al riguardo: “Un idolo controlla il tuo cuore a tal punto che sei disposto a dedicargli gran parte delle tue passioni, energie, risorse emotive e finanziarie, senza pensarci due volte”. Egli fa notare che nella nostra epoca molti lavoratori hanno compiuto una sorta di sacrificio di bambini (trascurandoli) per cercare di soddisfare le richieste degli dèi della carriera.

E non ci sono solo gli dèi della carriera. Ogni sfera della nostra vita—relazioni amorose, tempo libero, chiesa, figli—può diventare totalizzante. Ognuna di queste aree può portarci a disprezzare le altre.

Valutare

Se ti stai chiedendo se ti stai facendo carico di troppe cose sul lavoro, fatti le seguenti domande. Se pensi che forse stai dando troppa attenzione a qualche altro ambito, modifica opportunamente le domande.

  • Se i colleghi di lavoro mi descrivono come una persona generosa e collaborativa al lavoro (o in casa o in chiesa), la mia famiglia e i miei amici più intimi possono dire la stessa cosa quando non sono al lavoro? In altre parole, porto piena concentrazione e disponibilità nel mio lavoro, ma affaticamento e irritazione quando servo in ambiti non lavorativi?

  • Quando sono via dal lavoro, sono attento? La mia mente si mette a pensare a questioni che riguardano il mio lavoro?

  • Che cosa indica il resoconto del tempo passato davanti allo smartphone sul tempo che trascorro lontano dal lavoro? Il mio telefono mi dice che sto lavorando quando non dovrei lavorare?

  • Mi capita di svegliarmi in orari insoliti e di fare fatica a riaddormentarmi per via di preoccupazioni legate al mio lavoro?

  • In una giornata di 24 ore, dormo regolarmente circa otto ore? Le ore di veglia garantiscono un equilibrio tra le otto ore dedicate al lavoro e le altre otto ore dedicate a servire con cura e attenzione gli amici, la famiglia, la mia comunità ecclesiale e ad avere comunione con Dio?

Ora che ti sei fatto queste domande, discutile insieme a un amico fidato, idealmente un membro della tua chiesa. Chiedi al tuo amico cosa pensa. Dopotutto, il sentiero verso la saggezza biblica è un sentiero che si percorre insieme ad altri.

Speranza

Ricorda che Cristo ha già compiuto il lavoro che doveva essere fatto. Con la sua vita e la sua morte, egli ha adempiuto tutta la Legge e i Profeti. I nostri sforzi devono essere radicati nella pace e nel riposo di un lavoro ben fatto.

Ricorda anche che Cristo tiene insieme tutti i pezzi della nostra vita. Diversamente dagli idoli di questo mondo, egli è il Creatore e il Signore, pertanto la sua chiamata ci spinge a usare le nostre energie nel servizio verso l’esterno e le tiene in equilibrio.


Casey Shutt ha fondato King’s Cross Church nel 2020. Vive a Oklahoma City con sua moglie Sarah e i loro tre figli.

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