‘Hymns in High Fidelity’ riadatta i canti di chiesa per un ascolto rilassato

Uno dei lavori più interessanti e originali di musica cristiana che ho ascoltato quest’anno è una compilation di 23 minuti intitolata Hymns in High Fidelity, prodotto dai musicisti britannici Stephen Bradley (sxxnt.) e Joe Whettam (Brother Joe). Pubblicato come raccolta di tracce singole o un unico pezzo epico (come i due intendevano venisse ascoltato), Hymns in High Fidelity è un’opera strumentale che trasforma inni classici in ritmi contemporanei hip-hop e trame sonore rilassanti a bassa fedeltà. Il risultato è uno splendido album di adorazione musicale audace, inaspettato e piacevole.

Al suo interno ce n’è per tutti gusti: dalla bossa nova al canto di uccelli, dalla chitarra classica ad assoli eterei di chitarra elettrica. La musica ricontestualizza gli inni di chiesa conferendo un gusto estetico del tutto particolare. Non c’è nulla del genere nel panorama della produzione contemporanea di musica cristiana.

Gli inni presenti nell’album sono (in ordine) “Give Me Jesus”, “I Surrender All”, “There Is a Fountain Filled With Blood”, “Nothing but the Blood”, “Great Is Thy Faithfulness” e “When I Survey”. Si snodano uno dopo l’altro senza soluzione di continuità per un’esperienza di ascolto perfetta con le cuffie mentre si studia o si legge, o come musica di sottofondo nei luoghi di aggregazioni della chiesa (ascolta l’album completo sui siti di streaming o nel video qui sotto).

Ho chiesto a Bradley di raccontarci da dove ha tratto l’ispirazione per il progetto, come ha iniziato a fare musica e perché gli piacerebbe che la musica strumentale tornasse in auge nella chiesa.

Parlaci un po’ di te, del tuo percorso di fede, della tua chiesa e di come sei diventato un compositore musicale. Quand’è che la tua fede e il tuo talento musicale si sono incrociati per la prima volta?

Sono diventato cristiano quando avevo circa venti anni, e ci sono state due cose importanti che hanno portato alla mia conversione. La musica ha avuto un ruolo, in particolare l’EP di inni Asaph’s Arrows dei Kings Kaleidoscope, i cui testi hanno posto le basi della mia comprensione della grazia di Dio. Così, quando più tardi presi in mano seriamente la Bibbia per la prima volta e lessi Romani, lo Spirito Santo e la Parola Vivente fecero la stessa cosa che hanno fatto per migliaia di anni e cambiarono completamente la mia vita.

Ma andiamo avanti. Io e la mia famiglia facciamo parte di una piccola chiesa a Sheffield (Regno Unito), dove guido regolarmente l’adorazione, che per me è una vera gioia. Musicalmente parlando, non ho ricevuto un'istruzione formale; è sempre stato un mio interesse e un hobby che ho portato avanti per conto mio.

Man mano che approfondivo la mia conoscenza di Cristo, la musica e la fede hanno iniziato a incrociarsi piuttosto in fretta. Parte dei miei primi passi come neoconvertito sono stati condividere con gli altri musica creativa e interessante che trovavo in giro e che era radicata nel Vangelo. La mia attività come sxxnt. è iniziata alla fine del 2019 ed è nata dal desiderio di offrire spazi contemplativi e rilassanti per la musica di adorazione e strumentale ma in un modo che fosse influenzato dalla cultura hip-hop/beat, e in particolare dal concetto di sampling, riadattando melodie e parti musicali in nuovi contesti, in questo caso in un contesto evangelico.

Cosa vi ha spinto a cominciare il progetto Hymns in High-Fidelity e come vi aspettate che venga accolto dagli ascoltatori?

Io e Joe Whettam (“Brother Joe”) ci siamo conosciuti per la prima volta quando lui suonava con il gruppo Rivers & Robots. Fin dall’inizio è emerso il suo interesse nei confronti dell’eredità musicale cristiana e così abbiamo pensato di collaborare per riadattare inni cristiani. Ci piaceva l’idea di farne un progetto strumentale perché così si eliminava la pressione di proporlo come forma di adorazione nella chiesa e lo rendeva invece più un’esplorazione creativa delle melodie di questi inni sotto forma di produzione strumentale.

La nostra speranza è che questo contesto musicale possa essere usato da chi lo ascolta per stimolare la preghiera, la contemplazione, lo studio della Bibbia o utilizzato come musica di sottofondo nei momenti di comunione personale con Dio. Il nostro desiderio è che la nostra musica aiuti le persone a percepire diversi aspetti del Vangelo e che faccia da colonna sonora a molti momenti sacri della loro vita. È stata pensata per essere ascoltata senza interruzione dall’inizio alla fine. Volevamo creare un progetto musicale nel quale le persone si sentissero veramente coinvolte.

Quale ruolo dovrebbe avere la musica strumentale nella musica cristiana?

La musica classica tiene in grande considerazione le composizioni strumentali, ma nella musica cristiana molte volte è il contrario. Analizziamo le parole di un canto per stabilire “quanto è cristiano”. Ovviamente le parole sono importanti per la teologia, ma ignoriamo totalmente che la musica fa parte di un contesto più ampio, soprattutto quando si campionano melodie che sono già state create per definire concetti teologici.

Se trascuriamo l’importanza degli spazi musicali contemplativi, allora sottovalutiamo la gioia che come compositori e produttori troviamo nel poter comunicare idee attraverso la sola musica. La libertà creativa è un grande dono di Dio e un atto di adorazione in se stesso.

Sei uno dei sostenitori più autorevoli dei musicisti cristiani indipendenti grazie al tuo blog (The Good Christian Music Blog), alle tue playlist, ecc. Cosa ti incoraggia quando pensi allo stato della musica cristiana di oggi?

Per molti versi, non credo che ci sia mai stato un tempo migliore di questo per essere un appassionato di musica e un cristiano, o un artista indipendente cristiano se è per questo. Più di quanto avvenisse in passato, i cristiani oggi sono consapevoli che c’è una musica pensata per le chiese e anche una musica pensata per l’adorazione in spazi privati. L’idea che ha preso piede nell’ultimo decennio è che c’è una musica fatta da cristiani (e pertanto radicata nella verità del Vangelo) che va semplicemente apprezzata come musica. È incoraggiante vedere che la scena musicale cristiana è fiorente e molto variegata.


Brett McCracken è redattore capo e direttore della comunicazione di The Gospel Coalition. È l’autore di The Wisdom Pyramid: Feeding Your Soul in a Post-Truth World, Uncomfortable: The Awkward and Essential Challenge of Christian Community, Gray Matters: Navigating the Space Between Legalism and Liberty, e Hipster Christianity: When Church and Cool Collide. Brett e sua moglie Kira vivono a Santa Ana (California) con i loro tre figli. Sono membri della Southlands Church, di cui Brett è uno degli anziani. Puoi seguirlo su Twitter.

Stephen Bradley è un produttore musicale, curatore e artista visuale noto anche come sxxnt. (si pronuncia “saint”). Inizialmente noto per aver creato il blog “The Good Christian Music Blog”, una casa per artisti creativi all’interno della chiesa globale, ora porta avanti questa attività attraverso Amen Worldwide. Vive a Sheffield con sua moglie e i loro due figli.

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