Fondatore di chiesa, sei disposto a imparare?

Fondare una chiesa richiede un certo coraggio. Sappiamo che solo Dio può espandere il suo regno, ma crediamo anche che egli ci abbia dato i doni e il coraggio necessario per svolgere l’opera alla quale siamo stati chiamati. Ad ogni modo, se ci fidiamo troppo delle nostre capacità e non apprezziamo adeguatamente la grazia di Dio, il nostro cuore potrebbe diventare un terreno fertile per l‘orgoglio.

Oltretutto, molti fondatori diventano facili prede delle luci della ribalta, nutrendosi delle lodi degli uomini. E chi riesce a superare le forche caudine della raccolta fondi, della valutazione e del reclutamento, di solito subisce ancora di più il fascino dell’approvazione umana. Se non stiamo attenti, la sicurezza che ci dà l’affermazione, l’istruzione e a volte persino il successo nel ministero può indurci a credere di essere degli esperti, anche se non siamo, come John Piper ha detto, dei “professionisti”. Il peggioramento dei sintomi di un crescente orgoglio spesso passano inosservati, a discapito di un fondatore e della sua chiesa.

Una delle evidenze di un orgoglio crescente è il non essere disposti a imparare. Le persone orgogliose non sono disposte a imparare, e un fondatore di chiesa che non ha più niente da imparare è un leader pericoloso. La Bibbia lo chiama “stolto” (Proverbi 18:2). Come uomini a cui è stata affidata l’opera di fondare chiese, non possiamo permetterci di essere stolti.

Dobbiamo essere ammaestrabili. Senza questa virtù essenziale, l’impatto missionale potrebbe venire meno. Esaminiamo le tre caratteristiche dei fondatori di chiesa disposti a imparare.

1. I fondatori disposti a imparare promuovono la collaborazione

Quando si osserva il panorama odierno della fondazione di chiese, spesso si nota tanto orgoglio nascosto. Forse non tutti sono dei palloni gonfiati, ma molti si atteggiano da sapientoni teologici e vanno in giro dicendo che Dio li ha chiamati a fondare la “prima” chiesa che predica il Vangelo nel cuore di una città, o dicono di essere degli innovatori missionali che ci faranno vedere come si fa missione. Forse è per questo che molti pastori navigati e leader para-ecclesiali sono allergici ai fondatori di chiesa.

I santi impegnati nelle nostre città non sono alla ricerca di salvatori, ma di collaboratori. Forse uno dei primi idoli di cui dovremmo disfarci è il nostro io. Noi non siamo la risposta, ma conosciamo colui che è la risposta, e portiamo le persone a lui. Le nostre comunità non hanno bisogno dell’ennesimo esperto o di una nuova visione in voga. Esse hanno bisogno di conoscere il Figlio di Dio, che le salva dai loro peccati. I fondatori disposti a imparare apprezzano la collaborazione nel Vangelo per il bene delle loro comunità.

Come dice un proverbio africano: “Se vuoi andare veloce, vai da solo. Ma se vuoi andare lontano, vai insieme ad altre persone”. Il fondatore di chiesa che collabora con altri è una risorsa per la sua comunità e un bene prezioso per la sua chiesa.

2. I fondatori disposti a imparare mostrano umiltà

L’umiltà di un fondatore di chiesa è visibile dal suo desiderio e dalla sua disponibilità a imparare dagli altri. Non siamo le guide della chiesa perché abbiamo tutte le risposte. È una cosa che ho imparato sulla mia pelle. Se devo essere sincero, è una lezione che sto ancora imparando.

Durante le montagne russe emotive della fondazione di una chiesa, Dio mi ha dato un centro gravitazionale a cui aggrapparmi: non siamo onniscienti. Non sto sostenendo la pigrizia intellettuale né la rinuncia al nostro ruolo di pastori-teologi, ma sto supplicando me stesso e altri di assumere una dose salutare di umiltà epistemica e dire: “Non lo so, ma sto ascoltando e imparando”. Anche i leader sono persone che imparano.

Essere disposto a imparare significa che posso sottomettermi a coloro che hanno più esperienza, competenza e coinvolgimento in ambiti nei quali io sono inesperto. Essere disposto a imparare significa che io posso sbagliarmi. Posso essere corretto, sfidato o ripreso. È semplicemente stupido pensare che ogni pensiero improvvisato e disinformato che viene alla mente predicando, usando i social-media e scrivendo non richieda una qualche correzione. È ancora più stupido odiare tale correzione (Proverbi 12:1).

3. I fondatori disposti a imparare ricevono grazia

Se c’è una virtù fondamentale che spande la sua fragranza in un mondo di esperti snob, essa è l’umiltà intellettuale. La capacità di parlare con sicurezza delle Scritture esibendo al tempo stesso maturità spirituale è assolutamente necessaria. Ma per quale motivo, in una cultura che esalta gli esperti, dovremmo vantarci nella nostra identità di persone che imparano?

Perché per chi è disposto a imparare c’è grazia; per i superbi, opposizione. Ascoltiamo Pietro, il so-tutto-io in crisi: “Così anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. E tutti rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili” (1 Pietro 5:5). I fondatori di chiesa che non sono abbastanza umili da essere disposti a imparare attirano l’opposizione di Dio nelle loro vite e ministeri, ma la grazia di Dio viene su  chi è disposto a imparare.

Essere disposti a imparare significa rinunciare giustamente ai pesi che non possiamo portare. Non siamo onniscienti; dobbiamo fare affidamento sulla Parola di Dio affinché essa ci guidi. Invece di amare il suono della nostra voce, desideriamo udire la voce del nostro Signore.

Uno spirito ammaestrabile crescerà quando i fondatori di chiesa ricordano che Dio espande il suo regno nonostante noi, non grazie a noi. Il successo e il potere appartengono a lui; la sottomissione e l’umiltà appartengono a noi.

Fondatori di chiesa, siate disposti a imparare.


Cameron Triggs è il pastore di Grace Alive a Orlando, Florida, e il direttore di apologetica urbana per Jude 3 Project. È orgoglioso di essersi laureato alla University of Central Florida e al Reformed Theological Seminary. Ancora più importante, è il marito della sua stupenda moglie, Tymara, e padre di due fantastici figli.

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