Vedi ciò che può fare il Vangelo?
C’è una citazione che stimola sempre la mia immaginazione. E’ stata scritta quando la chiesa era stata decimata dall’Impero Romano, quando i cristiani venivano dati in pasto ai leoni, imprigionati, crocifissi, ecc. Nonostante il potere e la brutalità di Roma, l’Imperatore Adriano si chiedeva perplesso perché non riusciva a eliminare i cristiani e ridurli al silenzio per sempre.
Egli chiese ad Aristide di infiltrarsi nella chiesa per cercare di avere delle risposte. Dopo aver osservato quei cristiani, Aristide scrisse ad Adriano:
“Essi si amano gli uni gli altri, e chi possiede dei beni li dà a colui che non ne ha, senza vantarsi. E quando vedono un forestiero, lo portano nelle loro case e si rallegrano come se fosse un loro fratello. E se tra loro c’è qualche povero e bisognoso, e se non hanno cibo di scorta, digiunano due o tre giorni per supplire alla mancanza di cibo del bisognoso. Questo, o Re, è il loro modo di vivere, e in verità, questo è un nuovo popolo, e c’è qualcosa di divino in mezzo a loro”.
Questo resoconto mostra ciò che può fare il Vangelo. Esso è una dimostrazione della potenza in grado di cambiare il mondo della nostra testimonianza comune di persone che si amano fra loro e si sacrificano per il povero. Esso contraddice apertamente il messaggio della cultura predominante secondo cui dobbiamo prima di tutto pensare a noi stessi e poi alla comunità a cui apparteniamo.
Dio chiama la Sua chiesa a essere una controcultura inserita all’interno della cultura predominante affinché il mondo veda Cristo in mezzo a noi. E mediante la nostra testimonianza comune, la Sua gloria si diffonde su tutta la terra.
Come possiamo allora guidare la nostra chiesa a considerare queste possibilità offerte dal Vangelo? Come diventiamo un nuovo popolo, una controcultura con la mentalità del regno? Atti 13:1-3 offre due esempi di come i leader della chiesa possono fare questo.
Combatti per l’armonia
Se vogliamo diventare questa controcultura, se vogliamo che la nostra vita comunitaria risplenda come una luce nelle tenebre, allora dobbiamo combattere per l’armonia tra noi. E se pensi che l’armonia relazionale sia impossibile nei contesti tesi in cui viviamo oggi, consideriamo come erano costituiti i piccoli gruppi nella chiesa di Antiochia. “Nella chiesa che era ad Antiochia c'erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirene, Manaem, amico d'infanzia di Erode il tetrarca, e Saulo” (Atti 13:1).
Barnaba, soprannominato “Figlio di consolazione”, aveva dato tutto ciò che possedeva alla chiesa (Atti 4:36-37) mentre Saulo era l’ex capo dei persecutori della chiesa (Atti 8:1-3). Poi c’è Manaem, amico d’infanzia dell’uomo che fece decapitare Giovanni il Battista (Matteo 14:1-12) e che mandò Gesù da Pilato per essere crocifisso (Luca 23:7-12). C’è dell’altro. Barnaba viene da Cipro. Lucio di Cirene è un africano. Le origini di Simeone sono sconosciute, ma era chiamato Niger. Manaem è palestinese, e Saulo è turco.
E’ un gruppo molto eterogeneo. Non sono un romantico; so che c’erano alcune tensioni in quel gruppo, anche se pregavano e digiunavano insieme. A volte c’era conflitto relazionale, e ce n’era molto da superare. Se vogliamo essere qualcosa di nuovo, se vogliamo fare parte della cultura del regno, allora dobbiamo essere in grado di estendere agli altri la grazia che Dio ha mostrato verso di noi. Dobbiamo rifiutare il nostro impulso naturale a muovere guerra e combattere invece per l’armonia.
Prendi sul serio la presenza e la voce di Dio
Se vogliamo essere una controcultura in contrasto con il mondo che ci circonda, dobbiamo prendere sul serio la presenza e l’ascolto di Dio. “Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire” (Atti 13:2-3).
Penso che la nostra mancanza di conoscenza teologica su Satana e i demoni ci stia danneggiando. Credo che non prendiamo troppo sul serio le parole di Paolo quando dice che il nostro combattimento non è contro carne e sangue, ma “contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti” (Efesini 6:12). Se credessimo veramente a ciò che Paolo dice, pregheremmo intensamente. Quando ci troviamo davanti ai problemi, troppo spesso corriamo alle nostre lavagne bianche quando invece dovremmo cadere sulle nostre ginocchia. La guerra si vince nei luoghi celesti, non nella lavagna magnetica.
Ma la chiesa di Antiochia conosceva il nemico. Lo sappiamo perché trascorreva molto tempo in preghiera e in digiuno. Il modo principale per ascoltare e conoscere il nostro Dio e sapere dove Egli ci sta guidando è immergerci nella Sua Parola. Dobbiamo essere il popolo del Libro. La gente dovrebbe accusarci di iniziare sempre le nostre frasi con: “Come dice la Parola . . .” e dobbiamo essere uomini e donne di preghiera. Se hai difficoltà a pregare, impara a pregare. Come? Stai con persone che pregano costantemente o prega costantemente con altre persone. Una preghiera goffa, impacciata, esitante è pur sempre una preghiera. Prega come sai fare.
Quando ripensiamo alla storia cristiana, vediamo che quando la chiesa fa sua la chiamata di essere una comunità di fede, essa crea una controcultura del regno che dimostra che il Dio della Bibbia è l’unico vero Dio. E cose molto potenti accadono. E’ così che questo gruppo eterogeneo composto da ex nemici ad Antiochia si riuniva insieme per adorare e digiunare, pregare e lasciare partire, e fondare chiese in tutto il mondo.
Pastori e fondatori, vedete ciò che può fare il Vangelo? Che la nostra testimonianza di comunità diversificata e globale di chiese sane che si moltiplicano possa mostrare al mondo qualcosa di nuovo per loro ma di antico in noi. Sarà necessario combattere per questo. Satana odia ogni nostro minimo sforzo nel compiere questo. Con ogni probabilità saremo perseguitati. E a tutto questo dico: Farà male, ma ben venga. Ben venga. Chiesa, siamo nati per questo.
Matt Chandler è il pastore per l’insegnamento di The Village Church a Dallas/Fort Worth, Texas, ed è il presidente di Acts 29. E’ l’autore di diversi libri, tra cui Take Heart, Mingling of Souls, Recovering Redemption, Joy in the Sorrow, Creature of the Word, The Explicit Gospel, e in italiano Vivere è Cristo. Morire è guadagno. Matt e sua moglie Lauren vivono con i loro tre figli (Audrey, Reid e Norah) a Highland Village, Texas.
Il presente articolo è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale è proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.
L’uso del presente articolo è autorizzato dall’editore originale ©A29. La risorsa originale può essere consultata al seguente link: https://www.acts29.com/see-whats-possible-in-the-gospel/
© IMPATTO ITALIA