Una teologia biblica del piacere

Dio avrebbe potuto dare ad ogni cibo nutriente il sapore della segatura e darci il bisogno irresistibile di mangiarlo comunque. Anche se qualche cibo ritenuto nutriente sa in effetti di segatura, la verità è la maggior parte del cibo nutriente ha un buon sapore, almeno per alcune persone. Anche se burger di fango nutrienti e insalate di segatura salutari —divorati spinti da un irresistibile istinto di sopravvivenza—avrebbero potuto essere il nostro menù quotidiano, non lo sono. Questo ci dice qualcosa di meraviglioso su Colui che ci ha creato.

Dio ha inventato le papille gustative che possono distinguere dieci milioni di sapori diversi. L’incredibile piacere del gusto testimonia che Dio esiste e che egli è buono (Atti 14:17).

La creazione è buona perché il Creatore è buono (Genesi 1:29-31). Anche se il peccato ha certamente causato gravi danni alla terra, la storia non finisce qui. C’è ancora un’esplosione quotidiana di bontà per chi ha occhi per vederla. 

Piacere in mezzo alla sofferenza

Certo, Dio permette le afflizioni, ma egli non prende piacere in esse (Lamentazioni 3:31-33). Fra i misteri della caduta e della provvidenza di Dio che governa ogni cosa, le afflizioni sono intese per il nostro bene e sono necessarie per la nostra crescita. Ma Dio non permette mai che ci siano solo afflizioni. La gioia è mescolata al dolore. Nuove misericordie accompagnano ogni nuovo giorno, anche nel mezzo di una geremiade (Lamentazioni 3:22-24). Per la grazia di Dio, non è mai così buio da non esserci luce. 

Dopo quasi 40 anni nel ministero, spesso sono esausto. Ma pur essendo spesso stanco, la mia teologia del piacere, radicata com’è nella bontà del nostro Padre celeste, ha alimentato le mie forze quotidianamente in tutti questi decenni.

Una vita fedele richiede che una solida teologia del piacere accompagni una teologia realistica della sofferenza e del sacrificio. Coloro che servono bene e soffrono molto devono sapere che Dio ha creato il piacere e vuole che essi ne godano. Ajith Fernando, che conosce bene la sofferenza, fa questa sorprendente affermazione: “Dio ci ha creati con la capacità di provare piacere, ed egli si aspetta che la usiamo”. 

Anch’io conosco bene l’afflizione, e ho imparato che quando non “uso” la mia capacità di provare gioia, la mia anima è soggetta alla stanchezza che l’afflizione può produrre.

Dobbiamo ricordare che: “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono” (Genesi 1:31). Non dobbiamo mai dimenticare che: “tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie; perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera” (1 Timoteo 4:1-5). Dobbiamo credere fermamente che Dio “ci fornisce abbondantemente ogni cosa perché ne godiamo” (1 Timoteo 6:17), e che ci ha “[fatto] del bene, [mandandoci] dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, [dandoci] cibo in abbondanza, e letizia nei [nostri] cuori” (Atti 14:17).

Dovremmo unirci alla lode del salmista: “Egli fa germogliare l'erba per il bestiame, le piante per il servizio dell'uomo; fa uscire dalla terra il nutrimento: il vino che rallegra il cuore dell'uomo, l'olio che gli fa risplendere il volto e il pane che sostenta il cuore dei mortali” (Salmo 104:14-15).

Una vita biblicamente radicata fa sua questa verità: Dio ci benedice per renderci gioiosi. Il cristianesimo afferma la bontà del mondo di Dio, e ci incoraggia a goderne (vedi anche Ecclesiaste 2:24-25; 3:1-13; 9:7-10a; Proverbi 17:22; Ebrei 13:4).

Il dovere di godere la vita

C. S. Lewis ha ragione quando dice che il “dovere cristiano” di una persona è “essere il più felice possibile”. Mi chiedo se Lewis stesse citando Charles Simeon: “Ci sono solo due lezioni che un cristiano deve imparare: una è godere Dio in ogni cosa; l’altra è godere ogni cosa in Dio”.

Una teologia biblica del piacere non è di certo una licenza per godere i piaceri al di fuori dei limiti posti dalla legge di Dio, o per indulgere in piaceri smodati o dannosi. Essa non ci permette di ostentare il piacere in modo da indurre altri a peccare, o di accumulare piaceri dimenticando chi è nel bisogno, o di amare i doni della vita più del Donatore.

Preso atto di questi avvertimenti, possiamo tuttavia onorare il nostro Creatore gioendo il più possibile nei suoi doni quotidiani.

È un nostro gioioso dovere quello di renderci conto che quando beviamo un bicchiere di acqua fresca stiamo bevendo dalla sorgente del cuore di Dio e che quando un bambino sorride o un bebé sgambetta stiamo testimoniando sia la dolcezza che ispira gioia che la meraviglia della vita.

Dovrei vedere il sorriso del cielo quando mordo una mela, abbraccio un amico, condivido la mia tavola, faccio una doccia calda, sento il profumo di una rosa, guardo le stelle, faccio una passeggiata con mia moglie, scrivo un articolo, tifo per la mia squadra, ascolto musica, dormo come un bambino, gusto un po’ di sushi, e lecco gli avanzi della crema pasticcera  nella ciotola. 

Il donatore di doni buoni

È buono soffermarsi su ogni dono e pensare: Il mio Padre celeste ha creato questo e me lo ha dato. Quanto gentile e buono egli è! È questo il genere di piacere che Dio raccomanda. Dobbiamo godere di ogni cosa in lui.

Tempo fa, scrissi questo. Mi propongo di credere che il piacere è buono, e di godere di tutto il piacere che posso in questa vita; come Dio lo provvede, all'interno dei limiti posti da Dio, con gratitudine per la sua munificenza, con generosità nei confronti di chi ha meno, celebrando la bontà del Padre mio, amando il Donatore più del dono.

Abbiamo bisogno di una dottrina del piacere per perseverare in un mondo frantumato e per vedere la bontà di Dio attraverso la nebbia delle nostre lacrime. In un mondo in cui abbiamo molto per cui piangere, abbiamo pure molto di cui godere. Abbiamo solo bisogno di capire che per il bene del corpo e dello spirito, Dio non solo raccomanda questo godimento; egli di fatto lo comanda.


Tim Shorey è sposato con Gayline, sua moglie da 43 anni, e ha sei figli adulti e 13 nipoti. Dopo 40 anni di ministero pastorale, ora aiuta a guidare Risen Hope Church, a Delaware County, Pennsylvania. Tra i suoi libri ricordiamo Respect the Image: Reflecting Human Worth in How We Listen and Talk, 30/30 Hindsight: 30 Reflections of a 30-Year Headache e An ABC Prayer to Jesus: Praise for Hearts Both Young and Old. Per altre informazioni, visita timothyshorey.com.

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