Tre cose sulla crescita spirituale da ricordare ai pastori stanchi

È la stagione del raccolto. I coltivatori hanno lavorato senza pausa negli ultimi sei mesi e più. Hanno piantato i semi in marzo e travasato piccole piantine in maggio.

Ora stanno camminando verso il traguardo, affaticati dalla routine quotidiana di annaffiare, togliere le erbacce, concimare e proteggere i raccolti dalle malattie, dal caldo, e—almeno qui in Colorado—dai cervi affamati che possono cancellare un intero anno di lavoro in una sola notte.

Il raccolto è proprio dietro l’angolo, ma piantatori e coltivatori sono stanchi. È stata una faticaccia quotidiana per mesi. Molti di noi sono pronti per la prima brezza dell’estate perché altre cure attente appaiono troppo pesanti. C’è la tentazione a smettere di lavorare adesso, invece di andare avanti fino all’ultimo giorno della stagione della crescita ordinata da Dio.

Paolo usava metafore tratte dal mondo dell’agricoltura nelle lettere che scriveva ai suoi collaboratori che fondavano chiese e le facevano crescere, perché i paralleli sono facili da cogliere. Il mondo agricolo del primo secolo era una continua lezione pratica sulla crescita. Egli ammonì le chiese della Galazia: “Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo” (Galati 6:9).

L’opera del fondatore di chiesa, della sua famiglia e del suo team consiste nel seminare, curare le piante e mietere in una famiglia di fede che è organica e vivente. Come l’ortolano e l'agricoltore che si avvicinano al tempo del raccolto, questa è una stagione nella quale molti fondatori di chiesa sono stanchi e pronti a gettare la spugna, sentendosi male attrezzati per continuare ad annaffiare, concimare e proteggere. Guardiamo al cielo e chiediamo al Signore: “Non è ancora finita questa stagione?”

Fondatore di chiesa, non stancarti di fare il bene. A suo tempo, mieterai un raccolto se non ti arrendi. Puoi fidarti di questa promessa di Dio. La tua congregazione è come un campo che si avvicina al tempo del raccolto. Non fermarti proprio ora. Dio è all’opera. Come nei campi fisici, la crescita nella tua chiesa è stagionale, nascosta e inevitabile.

Crescita stagionale

Come nel caso dell’agricoltura, anche la crescita spirituale è stagionale. Siamo esseri umani con una visione limitata, e vogliamo che la nostra crescita e quella della nostra chiesa sia lineare, una salita continua con un angolo a 45 gradi. Pensiamo che se ci sono dei cali (le valli tra le vette) questo vuol dire che qualcosa sta andando male. Ma sia noi che le nostre congregazioni siamo organismi viventi. Non cresciamo con una linea retta. Ci sono giornate torride e brezze inaspettate, stagioni secche e inondazioni. A volte prosperiamo, a volte soffriamo.

Pastore, non essere scoraggiato. Niente cresce con una linea retta. Mantieni i tuoi occhi fissi su Dio, il solo che fa crescere (1 Corinzi 3:6).

Crescita nascosta

Come nel caso dell’agricoltura, la crescita spirituale è nascosta. Una mia amica ha fatto crescere piante di patate quest’anno. Era frustrata a causa di quella che sembrava essere una mancanza di crescita sopra il terreno. Le foglie erano smorte e le piante non producevano mai fiori. Stufa e pronta per l’inverno, decise di svuotare i vasi di patate e conservarli per la prossima primavera. Ma quando rovesciò il terriccio, vi trovò sotto un raccolto abbondante di patate. Non c’era nessuna indicazione che sotto la superficie ci fosse un frutto così sano. Lo stesso è con noi.

Pastore, se sei scoraggiato perché non riesci a vedere frutto, confida nel Signore della mèsse che esso è lì, che cresce di nascosto, pronto a manifestarsi nel giorno stabilito.

Crescita inevitabile

Infine, questa è la verità migliore di tutte: come nell’agricoltura, la crescita spirituale è inevitabile. I semi cresceranno. Chiunque abbia camminato per le strade di una città sa che nemmeno l’asfalto può ostacolare la crescita di fili d’erba e che il cemento non può impedire a un albero di sfondarlo. Se c’è un seme, una pianta crescerà. E lo stesso è vero dello Spirito Santo che dimora in quelli che sono nati di nuovo in Gesù (1 Corinzi 3:16).

Pastore, ci sarà un raccolto da mietere nella tua congregazione perché lo Spirito è lì. E se lo Spirito è lì, ci sarà la crescita. Non smettere di annaffiare, concimare e proteggere. Un raccolto è in arrivo—non grazie a te, ai tuoi metodi, o alla tua gente—ma perché lo Spirito è lì.

Un’amica di recente ha servito alla sua famiglia un’insalata cresciuta nell’orto di casa. Con  sorpresa e soddisfazione in parti uguali, mi disse quanto era felice di portare nella sua cucina i pomodori, la lattuga, i cetrioli e le carote cresciute nel suo orto. Mi disse che nonostante il raccolto fosse modesto, esso era meraviglioso ai suoi occhi. Aveva curato il suo orto e gli ortaggi erano realmente cresciuti.

Fondatore di chiesa, con l'aiuto di Dio hai seminato i semi, hai dissodato il terreno e ti sei affaticato con tutta la forza di Cristo che agisce in te (Colossesi 1:29). Vai avanti. A suo tempo, raccoglierai. Non mollare. Lo Spirito è all’opera. La crescita è stagionale e nascosta, ma è anche inevitabile.


Jen Oshman è una missionaria e moglie di un pastore per oltre due decenni in tre continenti. È anche una scrittrice, oratrice e podcaster e la sua passione è quella di incoraggiare le donne ad accrescere la loro fede e avere una visione del mondo biblica. È l’autrice di Enough About Me: Find Lasting Joy in the Age of Self (Crossway, 2020) e Cultural Counterfeits: Confronting 5 Empty Promises of our Age and How We Were Made for So Much More (Crossway, 2022). Jen e suo marito Mark vivono con le loro figlie in Colorado dove hanno fondato Redemption Parker, una chiesa aderente ad Acts 29.

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