Quattro segni di un aspirante fondatore di chiesa

I fondatori di chiese non dovrebbero mai essere dei cavalieri solitari. Avere un forte desiderio di fondare una chiesa è una cosa buona, ma tale desiderio deve essere accompagnato dalla conferma esterna da parte di altre persone. Che cosa dovrebbero poter vedere gli altri? Vorrei elencare quattro caratteristiche.

Maturità

L’apostolo ci mette in guardia circa l’affidare la leadership spirituale a persone convertite di recente (1 Timoteo 3:16) e ci comanda di non “imporre con troppa fretta le mani ad alcuno” (5:22). La maturità è un requisito necessario per guidare un ministero (2 Timoteo 2:22-26; 3:10-11). I leader maturi nella congregazione hanno la responsabilità di individuare e confermare nuovi leader maturi (Tito 1:5-9).

In Atti 16, leggiamo che Paolo prende con sé Timoteo. Luca ci dice che di Timoteo “rendevano buona testimonianza i fratelli” (Atti 16:2). Timoteo evidentemente mostrava una certa maturità, e i santi a Listra e Iconio diedero la loro approvazione al giovane Timoteo affinchè accompagnasse Paolo. Vediamo questo tipo di conferma anche quando Paolo parla degli anziani che impongono le mani su Timoteo (1 Timoteo 4:14). C’era confermazione e approvazione spirituale.

Desiderio

I credenti spiritualmente maturi dovrebbero vedere in un potenziale fondatore anche un reale desiderio di servire nel regno. Essi dovrebbero poter notare in questa persona una fame per la Scrittura. Dovrebbero percepire umiltà e gioia nel servire, e vedere passione e disponibilità a compiere sacrifici per la missione. Anche gli amici più intimi e la moglie (se sposato) dovrebbero poter testimoniare la presenza di queste cose. Se sposato, è fondamentale che anche la moglie condivida la sua stessa passione per il ministero del Vangelo e la fondazione di chiese. 

Parlando dell’entrata nel ministero in generale, Charles Spurgeon disse:

 “’Non entrare nel ministero se puoi farne a meno’, fu il consiglio estremamente saggio che un teologo diede a un tale che gli chiese un parere. Se c’è qualche studente in questa stanza che potrebbe fare l’editore di un giornale, il droghiere, l’agricoltore, il dottore, l’avvocato, il senatore o il re, nel nome del cielo e della terra, che prenda pure questa strada”.

La chiamata al ministero implica certamente una grande passione. Paolo dice: “Se uno aspira all'incarico di vescovo, desidera un'attività lodevole” (1 Timoteo 3:1, enfasi mia). Quando Paolo parla della predicazione, anch’egli mostra questa passione: “Infatti, se io predico l'evangelo, non ho nulla da gloriarmi, poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l'evangelo!” (1 Corinzi 9:16, Nuova Diodati). Questo tipo di passione—per il ministero del Vangelo in generale e per la fondazione di chiese in particolare—dovrebbe essere qualcosa di visibile negli aspiranti fondatori.

Capacità 

I fondatori di chiesa devono evidenziare anche certi doni. Essi devono essere capaci di dispensare la Parola in modo fedele e con efficacia (1 Timoteo 3:2). Devono essere bravi a rapportarsi con i non credenti. Devono essere capaci di radunare un team e guidare altri spiritualmente. Devono mostrare la capacità di sfruttare al meglio le opportunità che hanno di condividere il Vangelo con i doni che Dio ha dato loro. Tim Keller si esprime in questo modo sull’importanza delle proprie capacità e talenti e sull’importanza che leader esperti parlino nella vita del potenziale fondatore:

“Il successo nell’avviare una nuova chiesa è in gran parte determinato dalla persona che viene scelta per fondarla. Per stabilire una nuova chiesa, il fondatore deve possedere particolari doni, capacità ed esperienze nel ministero che spesso un normale pastore non ha. Benché vi siano molte somiglianze tra questi due ruoli, il fondatore di chiesa deve avere successo nelle attività evangelistiche e nello sviluppare e abilitare nuovi leader. Anche se l'auto-valutazione è importante per discernere i propri doni e la propria chiamata, si possono scoprire molte cose chiedendo una valutazione oggettiva a fondatori di chiese esperti”.

Passare attraverso un percorso di valutazione è un modo per dimostrare che si prende questa conferma esterna sul serio. Nella nostra chiesa, i pastori valutano i nostri candidati fondatori, e ascoltiamo diverse persone circa la loro maturità e i loro doni. Noi di Impatto/Acts 29, utilizziamo anche un meticoloso percorso di valutazione per potenziali fondatori di chiesa che vogliono entrare a far parte del nostro network. Anche se questa valutazione potrebbe essere un po’ dolorosa perché richiede di essere aperti alle critiche, è veramente una grande benedizione. Serve a dare consapevolezza dei propri difetti nascosti, a mettere in luce quelle aree in cui è necessario crescere, e può evitare molti problemi in futuro (come esaurimento, problemi matrimoniali, errori teologici o problemi finanziari). Il percorso di valutazione è come un percorso di discepolato ad alto livello. Affrontare un percorso del genere consentirà di avere un maggiore senso di fiducia in vista dell’opera da svolgere una volta completato il percorso. 

Frutto 

I leader maturi devono poter constatare che altre persone sono state benedette in modi specifici dal ministero del potenziale fondatore. Ossia, quando egli ha avuto l’opportunità di insegnare o predicare, il suo ministero ha avuto un impatto. Vedono che è stato capace di discepolare altre persone verso la maturità cristiana. Vedono che ha interagito bene con i perduti. Forse hanno osservato la sua capacità di guidare un piccolo gruppo in modo fedele. Se un potenziale fondatore non ha fatto nessun discepolo né mostrato alcun tipo di frutto nel ministero, allora c’è da interrogarsi sulla sua reale capacità di fondare una chiesa e guidare un gruppo di persone in missione.

Uno dei compiti dei fondatori/pastori è quello di essere sempre alla ricerca di futuri leader e fondatori. Un pastore ha detto che, oltre ad avere un elenco di “cose da fare”, dovremmo avere anche un elenco di “cose da essere”. Dovremmo essere sempre alla ricerca di leader in erba fedeli che mostrano maturità, passione, doni e frutto spirituale. Individuarli, investire nelle loro vite e mandarli in missione è un aspetto estremamente importante della leadership pastorale.


Tony Merida è fondatore della Imago Dei Church di Raleigh, North Carolina, direttore della formazione teologica per Acts 29, diacono presso il Grimke Seminary, e membro del consiglio di The Gospel Coalition. Tony è autore di numerosi libri, tra cui The Christ-Centered Expositor, Ordinary, e La cura degli orfani. Lui e sua moglie Kimberly hanno cinque figli adottivi.

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