Predicare eroicamente l’Eroe

Nella primavera del 2011, il Signore mi ha chiamato a fondare una chiesa in una delle peggiori città d’America, Camden (New Jersey). Camden è una città in profondo declino. Abbiamo uno dei sistemi scolastici pubblici più inefficienti e depauperati. Abbiamo una situazione di nuclei familiari con un solo genitore di proporzioni pandemiche. Il nostro tasso di disoccupazione è tra i più alti dell’intera nazione. Siamo anche la capitale degli omicidi pro-capite degli USA.

Eppure, almeno in apparenza, sono in atto parecchie misure di assistenza per far fronte ai bisogni della mia città. Come accade in molte città in America, anche noi siamo inondati da una moltitudine di promesse (gran parte delle quali puntualmente non mantenute) da parte di politici, persone, e piani di aiuti. Non ci sarebbe bisogno di dirlo, ma non tutti questi piani si rivelano efficaci.

Come pastore e fondatore di chiese, e come persona cresciuta nei quartieri poveri di Paterson (New Jersey), riconosco che le persone sono nutrite di promesse non mantenute fatte con buone intenzioni da brave persone. La gente della mia città, Camden, e di ogni città, comune, e quartiere del mondo ha bisogno di ascoltare frequentemente le promesse mantenute di colui che mantiene sempre le promesse: Gesù, il Cristo.

In passato mi è stato assegnato il compito di parlare della necessità della predicazione  vangelocentrica. Mentre mettevo mano al mio messaggio, mi sono detto: “un messaggio vangelocentrico, che cos’altro dovremmo predicare? Voglio dire, siamo Acts 29; siamo gente della Bibbia, ci battiamo per le dottrine della grazia, Cristo crocifisso, risorto, e che ritornerà di nuovo! Alleluia! Giusto?”

Sono stato benedetto e incoraggiato dalla predicazione fedele di uomini che guidano chiese appartenenti ad Acts 29. Tuttavia, il nostro impegno o la nostra fedeltà passata alla predicazione vangelocentrica non garantisce la fedeltà presente, tanto meno quella futura. Le assillanti esigenze quotidiane del ministero pastorale ci distraggono dall’impegno della predicazione. Il nostro impegno pubblico alla predicazione vangelocentrica è privo di senso a meno che ogni pastore, ogni lunedì mattina, non si metta in preghiera e rinnovi il suo impegno a predicare di nuovo il vangelo dal testo che ha davanti a sé.

Mentre meditavo su questo soggetto, stavo leggendo “Lezioni ai miei studenti” di Charles Spurgeon. Nel capitolo intitolato “Il contenuto dei sermoni”, Spurgeon riassume il capitolo ai suoi studenti con queste parole profonde:

“Fratelli miei, predicate Cristo, sempre e per sempre. Egli è l’intero Vangelo. La sua persona, i suoi uffici e la sua opera devono costituire il nostro tema unico onnicomprensivo. Il mondo ha ancora bisogno di ascoltare del suo Salvatore e della via per raggiungerlo”.

Oh, che richiamo a essere vangelocentrici dal grande Principe dei Predicatori! Cristo e solo Cristo deve essere predicato dall’uomo che ha l’ardire di affermare di essere stato chiamato a fare il pastore! Spurgeon echeggia tutta la Scrittura, e in particolare 1 Corinzi 15:1-4, dove anche Paolo scrive una lettera a una chiesa problematica da lui fondata per ricordare loro il compito di predicare Cristo costantemente e con fermezza! Essi devono predicare il vangelo di cui Cristo è la somma e la speranza! Cristo, che è il guadagno e la gloria del vangelo! Cristo, egli è tutto il vangelo.

Come fondatori di chiese possiamo facilmente perderci nel labirinto delle attività necessarie per fondare una chiesa: raccogliere i fondi per il sostegno, assumere personale, procurarsi una bella grafica e materiale per il web. Tuttavia, non dobbiamo mai dimenticarci che Cristo ci ha salvato e ci ha mandati per proclamare il suo nome, non solo per fondare una bella chiesa. Dobbiamo predicare ogni giorno il suo messaggio, la Buona Notizia; è l’unico messaggio di speranza!

Ho cominciato dicendo che nella mia città, Camden, e in ogni città, c’è una raffica di promesse non mantenute. La gente è affranta e schiacciata ogni giorno dalle promesse non mantenute dei politici, di persone e piani di aiuti che per molti versi scavano ancora più a fondo nei crepacci della loro disperazione e del loro dolore. Ricordiamoci continuamente che gli abitanti delle nostre città hanno ascoltato già molto e sono stati feriti molto. Un messaggio del vangelo autentico ha in sé la disperazione di questo mondo e la bellezza che Cristo porta e che sta portando per mezzo della croce e della risurrezione. Le persone vogliono ascoltare e stanno cercando un vero messaggio di speranza! I problemi delle nostre vite non sono definitivi perché il vangelo è la cambiale che Dio ci dà a garanzia di un rinnovamento completo.

Le persone stanno soffrendo e hanno bisogno di una parola da Cristo il Signore, che non viene mai meno alle sue promesse. Hanno bisogno di sapere che Gesù può certamente trasformarle con la sua grazia meravigliosa! Hanno bisogno di sapere che il prezioso sangue sacrificale versato dal nostro Re sulla croce raggiunge le valli più profonde! Che l’amore e il perdono di Cristo sono eterni! Hanno bisogno di ascoltare un messaggio vangelocentrico, il cui eroe è Cristo! Il messaggio che deve essere ascoltato costantemente e ripetutamente dai nostri membri di chiesa, dal nostro pulpito, e dalle nostre vite, è che Cristo è la personificazione della nostra speranza! Questo è il messaggio che, come afferma l’apostolo Paolo, è stato trasmesso prima di tutto:

…che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture. (1 Corinzi 15:3b-4)

Che possiamo dunque predicare eroicamente sul nostro eroe, Gesù! Mentre lo facciamo, preghiamo che attraverso di noi nascano molte chiese nelle zone più buie della nostra nazione e oltre, e che tutta la nostra predicazione possa mettere al centro il nostro grande re e redentore che regna. Qualsiasi cosa meno di questo è un disastro, perché Cristo è tutto il vangelo.


Doug Logan (@pastordeelowg) è il Pastore Guida della chiesa Epiphany Camden. Doug e sua moglie Angel sono sposati dal 1996 e sono stati benedetti con tre figli: Bernie, Aharon e Avery

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