Pratica i comandamenti “gli uni gli altri” nei confronti della tua dolce metà

Versetti trascurati per il matrimonio

Qual è il consiglio preferito che hai sentito rivolgere durante un sermone predicato in occasione di un matrimonio?

Ogni pastore che ha officiato una cerimonia nuziale sa che quel momento rappresenta una sfida ma anche un’opportunità. Abbiamo a disposizione pochi minuti preziosi per esporre una visione che gli sposi porteranno avanti per il resto dei loro giorni. In più di un’occasione, ho sorpreso la coppia facendo questa esortazione: “Godetevi più che potete questo giorno, ma una volta finito, in un certo senso, fate come se non sia mai accaduto”.

Probabilmente potete immaginare le loro facce. Se non fosse stata un’occasione formale come quella, sono sicuro che mi avrebbero interrotto per chiedermi: “Che cosa vuol dire: ‘Fate come se non sia mai accaduto’? Abbiamo aspettato questo giorno per così tanto!” Dopo una breve pausa per permettere che la loro curiosità cresca, vado avanti spiegando la saggezza che si nasconde dietro le mie parole volutamente provocatorie. La chiave per comprendere l’esortazione sta nell’espressione “in un certo senso”.

Addio alla ricerca 

Non sto dicendo alle coppie di fingere che il giorno del loro matrimonio non sia mai successo in tutti i sensi, e nemmeno in molti sensi. Il matrimonio porta con sé molte realtà nuove e meravigliose che vanno accolte con gioiosa serietà. Detto questo, ho notato che baciare la sposa è spesso seguito da un bacio di addio a un certo modo di amarsi.

Per molti, il giorno del matrimonio segna la fine di un modo di relazionarsi che può essere meglio definito come la ricerca. Anche se le abitudini specifiche possono essere diverse da una coppia all’altra, il principio rimane lo stesso: i giorni del corteggiamento sono caratterizzati dalla ricerca della persona amata, ma man mano che i mesi e gli anni passano, la ricerca purtroppo è abbandonata. Spesso viene sostituita da un nuovo modo di relazionarsi da “sposati” che potrebbe essere definito coesistenza. Questo modello fin troppo comune di relazionarsi può essere riassunto così: Ricerca. Conquista. Esisti.

Esiste un'alternativa a questa dinamica della coesistenza che spesso è la norma? Il passaggio dall’essere single al matrimonio non dovrebbe essere e non potrebbe essere riassunto in modo diverso? Considera questo: Ricerca. Conquista. Ricerca. Ho scelto i termini “dovrebbe” e “potrebbe” perché sono convinto che molti coniugi o non hanno una visione del perché dovrebbero continuare a cercarsi a vicenda o non hanno un aiuto pratico su come trasformarlo in realtà (o entrambe le cose).

Perché ricerchiamo

Prima di parlare di come ci amiamo gli uni gli altri, sarebbe meglio chiarire per prima cosa perché. Questa domanda trova la sua risposta nel modo in cui siamo amati da Dio. L’amore di Dio per noi stabilisce il modello per come cerchiamo di amarci gli uni gli altri. Siamo chiamati ad amare come Dio ama noi (Giovanni 13:15; Efesini 4:32; 5:29). E questo è chiaro: siamo amati da un Dio che ricerca-conquista-ricerca.

Davide colse questa infinita ricerca divina quando dichiarò: “Certo, beni e bontà m'accompagneranno [o inseguiranno] tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni” (Salmo 23:6). Davide gioisce nella realtà che Dio non lo ricercava solo per farlo entrare nella sua casa, ma che tale ricerca divina continua mentre egli vive lì. L’apostolo Paolo offre una prospettiva ancora più a lungo termine del “mastino del cielo” quando egli dichiara che per tutta l’eternità Dio mostrerà “l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù” (Efesini 2:7). Il nostro Dio è sempre alla ricerca, e noi dobbiamo seguire il suo esempio nel modo in cui amiamo — prima di tutto nel modo in cui amiamo il nostro coniuge.

Vale la pena chiarire che il nostro obiettivo non è la perfezione ma rispecchiare l’amore divino. Nessuno di noi può amare in modo perfetto il proprio coniuge come fa Gesù in tutti i sensi e in ogni tempo. Anche se non è richiesta la perfezione, i seguaci di Cristo ricolmi di Spirito dovrebbero aspettarsi di crescere continuamente nella loro capacità di riflettere l’amore di Dio nei confronti della loro dolce metà.

Costante più che elaborato

Quando incoraggio le coppie a continuare a cercarsi a vicenda, posso già sentire le obiezioni, come se il concetto fosse qualcosa di fiabesco invece di essere radicato nella realtà.

  • “Non possiamo farlo”.

  • “Non abbiamo il tempo e il denaro per fare questo”.

  • “Abbiamo già i nostri lavori, i figli, le responsabilità, e il più delle volte torniamo a casa esausti”.

  • “È impossibile continuare a cercarci come quando eravamo fidanzati”.

Queste obiezioni potrebbero essere valide se la chiamata fosse quella di cercarsi continuamente in modi elaborati. Anche se le ricerche elaborate hanno il loro posto in un matrimonio, non è il primo genere di ricerca su cui le coppie dovrebbero concentrarsi. Per dirlo in una frase: costante è superiore a elaborato.

Pensa all’ethos dell’amore nel tuo matrimonio come ad accendere un fuoco. Prima di aggiungere i pezzi di legna grandi (elaborati), anzitutto si costruisce una base di calore mettendo molti bastoncini, legnetti e foglie. Infatti, se cerchiamo di mettere un pezzo grande di legno troppo presto, otterremo il risultato opposto a quello che volevamo. Invece di accendersi, il fuoco si spegnerà.

Lo stesso è vero nei nostri matrimoni. Quando trascuriamo i piccoli e regolari gesti quotidiani di ricerca, i nostri tentativi elaborati spesso ci si ritorceranno contro. (Parlo in base alla mia esperienza personale). Il matrimonio che tiene acceso il fuoco con il passare degli anni e delle fasi della vita è un matrimonio in cui entrambi i coniugi si impegnano a cercarsi costantemente, anche tutti i giorni.

Un po’ più di gentilezza

Molti coniugi pensano troppo a perseguire l'altro coniuge in modi elaborati e troppo poco a manifestargli quotidianamente il proprio amore. La nostra società consumistica ci porta a concentrarci sulle vacanze e su giorni particolari, quando molte volte ciò di cui i nostri matrimoni hanno più bisogno è un po’ di più di gentilezza e premura tutti i giorni.

E se il pezzo mancante del tuo matrimonio avesse poco a che fare con il cercare di capire come amare il tuo coniuge in modo diverso rispetto a tutti gli altri? E se il segreto per un matrimonio migliore consistesse nell’imparare ad amare il tuo coniuge come sei chiamato ad amare tutti gli altri?

Spesso le persone mi dicono: “La Bibbia non fornisce molte indicazioni sul matrimonio”. Anche se la Bibbia non parla esclusivamente della relazione tra mariti e mogli così spesso come ci piacerebbe, essa ha molto da dire su come dobbiamo trattarci gli uni gli altri in Cristo. Dio ci ha dato decine di comandamenti specifici “gli uni gli altri” per bocca di Gesù e nelle lettere degli apostoli. Egli ci chiama ad essere benevoli gli uni verso gli altri (Efesini 4:32), a servirci gli uni gli altri (Galati 5:13), perdonarci a vicenda (Colossesi 3:13), esortarci a vicenda (Ebrei 3:13), onorarci gli uni gli altri (Romani 12:10), pregare gli uni per gli altri (Giacomo 5:16) e a sottometterci gli uni agli altri (Efesini 5:21) — solo per citarne alcuni.

Mariti e mogli, siete chiamati ad applicare i comandamenti gli uni gli altri alla vostra dolce metà. Queste piccole e apparentemente semplici espressioni di interesse intenzionale e genuino nei confronti del vostro coniuge, espresse costantemente nel tempo, possono mutare radicalmente la cultura del vostro matrimonio.

Primi passi verso l’altro 

Molte coppie purtroppo sembrano accontentarsi di portare nel mondo i comandamenti “gli uni gli altri” durante il giorno, ma poi li lasciano sulla soglia di casa. Non è tragico avere una famiglia cristiana con chiamate definite per il marito e la moglie che non ha un amore costante e visibile come quello di Cristo?

Dio non intende che pochi brani espliciti sul matrimonio sostituiscano tutti i comandamenti divini che dicono come dobbiamo trattarci a vicenda. No, la nostra dolce metà dovrebbe essere la prima persona alla quale applichiamo questi comandamenti gli uni gli altri. Il nostro amore coniugale si accende quando ci impegniamo prima di tutto ad amare la nostra dolce metà come siamo chiamati ad amare tutte le persone.

Per molti di noi, questo processo inizia con il ravvedimento. Abbiamo preteso amore dal nostro coniuge, ma ci siamo dimenticati di dare amore al nostro coniuge. Se questo è il tuo caso, chiedi a Dio di aiutarti, chiedi al tuo coniuge di perdonarti, e cerca un elenco dei comandamenti “gli uni gli altri” nel Nuovo Testamento. Leggili in spirito di preghiera e cerca quelli che lo Spirito Santo mette nel tuo cuore su cui iniziare a concentrarti questa settimana stessa.

Mentre inizi a praticare i comandamenti gli uni gli altri nei confronti della tua dolce metà, poserai legna da ardere e soffierai ossigeno sul fuoco del tuo matrimonio.


Matt Bradner (@MattBradner) è un marito, padre di cinque figli, e membro dello staff di Campus Outreach. Matt lavora con il team di sviluppo East Coast e si occupa principalmente della salute spirituale e relazionale dello staff.

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