Il compito del pastore: la chiamata alla sana dottrina

Il ministero dell’apostolo Paolo offre un modello ideale per il pastore, ma temo che molte chiese oggi lo abbiano perso di vista.

Consideriamo l’obiettivo di Paolo: “noi proclamiamo [Cristo] esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo” (Colossesi 1:28).

Egli ricercava la maturità spirituale di ogni credente, la somiglianza a Cristo. A questo fine l’apostolo utilizzava la proclamazione Cristocentrica e l’insegnamento della saggezza biblica, della quale Cristo è l’incarnazione (Colossesi 2:3). Così dovremmo fare anche noi.

Purtroppo, le chiese evangeliche di oggi non condividono queste priorità. C’è stato invece un notevole allontanamento dalla teologia verso qualcosa che si avvicina più alla psicoterapia.

DARE PRIORITA’ ALLA SANA DOTTRINA

Secondo la Bibbia, i pastori devono dare la priorità all’insegnamento della dottrina affinché le loro congregazioni imparino a pensare teologicamente. Gesù ci comanda di fare discepoli “insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate” (Matteo 28:20). “Insegnare” viene da didasko, che significa “dare istruzione”. [1] Il sostantivo significa semplicemente “dottrina”. [2] Allo stesso modo Paolo afferma che gli anziani vigilano sul gregge in modo da proteggerlo dai lupi rapaci che “insegneranno cose perverse” (Atti 20:30). Essi devono perfezionare i santi in vista dell’edificazione del corpo, affinché i membri di chiesa non siano “portati qua e là da ogni vento di dottrina” (Efesini 4:14).

L’insegnamento della dottrina aveva pertanto la massima priorità nella chiesa primitiva. I credenti di cui si parla nei primi capitolo degli Atti erano “perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento”, cioè la dottrina (Atti 2:42)

Anche i Tessalonicesi risposero al Vangelo con entusiasmo e lo applicarono alle loro vite. Paolo scrive: “Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo, tanto da diventare un esempio per tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia” (1 Tess. 1:6–7).

DARE PRIORITA’ ALLA PSICOTERAPIA

I pastori evangelici, tuttavia, sono meno interessati ad insegnare la teologia e più interessati a offrire psicoterapia. Un ricercatore ha condotto uno studio sugli ultimi trenta anni del periodico Christianity Today, in modo particolare sulla rubrica “Un laico e la sua fede”, per poi arrivare a questa conclusione:

In questi tre decenni [1959–1989], il laicato a quanto pare è passato da una fede dottrinalmente inquadrata, la cui preoccupazione principale era la verità, a una fede creata terapeuticamente, la cui preoccupazione principale era la sopravvivenza psicologica. La verità cristiana non è più un obiettivo in sé ma è diventata semplicemente un mezzo per la guarigione personale. La verità biblica è stata così eclissata dal sé e la santità dall’integrità. [3]

Questo cambiamento ha avuto effetti disastrosi nelle vite del popolo di Dio e delle loro famiglie. Ogni volta che il solido fondamento della Parola viene spostato i credenti verranno spazzati via dalle onde del mare. Il teologo David Wells aveva notato questo ancora trenta anni fa:

Ho assistito incredulo mentre la Chiesa evangelica si immergeva allegramente  in una sorprendente ignoranza teologica. Molti di quelli che saltano il fosso pensano di stare semplicemente seguendo la strada verso il successo, ma le conseguenze di questo grande cambiamento nell’animo evangelico sono evidenti in ogni classe entrante nei seminari, nella maggior parte delle pubblicazioni, nella grande maggioranza delle chiese e in molti dei loro pastori. È un cambiamento talmente grande e totalizzante che coloro che esprimono il loro dissenso da ciò che sta accadendo vengono facilmente etichettati come persone che non sono mai d’accordo su niente, che si fanno scrupoli su cose irrilevanti, che non sono fedeli, e che, in tutti i casi, sono piuttosto irrilevanti. [4]

Nel suo libro, Wells fornisce vari esempi del passaggio da una fede basata sulla dottrina a una forma di cristianesimo basata sull’esperienza.

LA SANA DOTTRINA PROTEGGE, EDIFICA, NUTRE E PURIFICA

Quando il sentirsi bene con se stessi diventa prioritario rispetto al sapere se la propria anima è a posto con Dio attraverso l’applicazione della sana dottrina, l’insegnamento sistematico della dottrina biblica diventa più importante che mai. Esso è indispensabile nel processo di fare discepoli perché la dottrina protegge, edifica e nutre i credenti (1 Tim. 4:6; 1 Pietro 2:2).

Os Guinness ci ricorda che “sana dottrina” in Greco significa letteralmente “igienico” e “salutare”. [5] Essa purifica la mente e nutre il corpo.

Per contro, la cattiva dottrina intacca la fede e danneggia i credenti. I pastori devono pertanto esercitare il discernimento e non permettere che la teoria incentrata sull’uomo e cristianizzata dell’auto-aiuto pervada la chiesa e distolga gli occhi dei credenti da Cristo facendoli rivolgere su se stessi (vedi Atti 20:28-32).

LA CATTIVA DOTTRINA È COME LA CANCRENA

La cattiva teologia è come un veleno che invade il sistema circolatorio e distrugge il corpo. Essa uccide la chiesa dal di dentro, sia che venga predicata apertamente dal pulpito o condivisa subdolamente in una sala di consulenza. Gli apostoli misero in guardia dalle “eresie di perdizione” (2 Pietro 2:1–3) che catturano i credenti senza discernimento con “filosofie e vani raggiri” (Colossesi 2:8). I leader di chiesa devono quindi ordinare agli uomini di “non insegnare dottrine diverse” (1 Tim. 1:3) perché “la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena” (2 Tim. 2:15–18).

La cancrena è una malattia mortale. Diffondendosi attraverso il tessuto cutaneo, essa rende necessaria l’amputazione di parti del corpo. La malattia insorge quando c’è una mancanza di flusso sanguigno, e la conseguente carenza di ossigeno alla parti del corpo fa morire i tessuti. Una volta morti, i tessuti diventano insensibili e diventano neri, lasciando solo una cura efficace, l’eliminazione di tutto il tessuto morto e l’esposizione delle aree infette a ossigeno ad alta pressione, uccidendo così i batteri che possono vivere solo in tessuti privi di ossigeno.

Consideriamola come un’analogia teologica nel corpo di Cristo, la chiesa. La sana dottrina biblica, come l’ossigeno, è necessaria per sostenere la vita spirituale. Quando c’è una mancanza di sana dottrina, il veleno delle false teorie inizia a diffondersi sotto lo strato superficiale della pelle fino a quando l’area infetta del corpo muore. Una volta morta, essa diventa insensibile ad ogni pericolo. Per eliminare la falsa dottrina dalla chiesa è necessario ricorrere all’amputazione, seguita da intense dosi di dottrina pura per espellere l’errore.

INSEGNARE LA SANA DOTTRINA

I pastori devono dedicare all’insegnamento della dottrina una parte consistente del loro ministero: “Esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina”, dice Paolo (Tito 2:1).

Un requisito essenziale per essere un anziano, egli ordina, è la capacità “di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono” (Tito 1:9).

Se i credenti vengono radicati nella Parola di Dio e gli si insegna a pensare ad ogni aspetto della loro vita da una prospettiva biblica che mette Dio al centro, le loro menti saranno rinnovate e la loro fede nutrita (Rom. 12:1–2; 1 Tim. 4:6). I commenti di Gary Johnson sono appropriati:

Un cristianesimo sano non può sopravvivere senza teologia, e la teologia deve essere considerata importante oggi, specialmente in una cultura distratta e irrazionale come la nostra. Essa dovrebbe essere considerata importante specialmente dagli evangelici che professano di avere un legame salvifico con Gesù Cristo. Tuttavia, le attuali sfide all’autorità del Vangelo biblico spesso provengono dall’interno delle nostre chiese, da praticanti che sono sempre più disinteressati allo studio serio della teologia. [6]

Se ci impegniamo a pascere in modo biblico, dobbiamo prendere sul serio la dottrina, perché la salute spirituale e la crescita dei nostri discepoli dipende da essa.

[1] W. E. Vine, Merrill Unger, e William White, Vine’s Complete Expository Dictionary of Old and New Testament Words (Nashville, TN: Thomas Nelson, 1985), p. 619.

[2] Ibid., p. 180.

[3] David F. Wells, No Place for Truth, or, Whatever Happened to Evangelical Theology? (Grand Rapids, MI: Eerdmans, 1993), pp. 209–210.

[4] Ibid., p. 4.

[5] Os Guiness, “America’s Last Men and Their Magnificent Talking Cure,” in The Journal of Biblical Counseling, 15/2 (1997), p. 23.

[6] Gary Johnson, “Does Theology Still Matter?” in John Armstrong, (ed.), The Coming Evangelical Crisis (Chicago: Moody Press, 1996), p. 57


Paul Tautges è pastore di Cornerstone Community Church a Mayfield Heights, Ohio.

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