E se Lutero avesse preso in mano il suo telefono?

E se l’eroe della Riforma Martin Lutero avesse preso in mano il suo telefono? Da un lato è una cosa assurda a cui pensare, ma rifletti su questo: in che modo l’era digitale in cui viviamo avrebbe condizionato la vita e l’eredità spirituale di un uomo come Lutero?

Lutero avrebbe trovato uno spirito di fraternità in grado di fortificare la sua anima ascoltando podcast, o si sarebbe adirato ascoltando voci non ortodosse? Il Vangelo sarebbe avanzato attraverso i suoi social media, o i tweet di Lutero lo avrebbero messo nei guai, come la sua penna spesso ha fatto? Internet gli avrebbe messo a disposizione risorse teologiche utili, o gli eccessi della rete lo avrebbero distratto impedendogli di avere l’intensità intellettuale necessaria al suo lavoro di teologo?

Porsi queste domande è più che fare delle amene congetture. È un’opportunità per considerare come le nostre menti sono condizionate dal contesto tecnologico in cui viviamo oggi—e che cosa ciò potrebbe voler significare per la potenziale efficacia del ministero.

La profondità del pensiero di Lutero

Le intuizioni teologiche di Lutero, che alimentarono la Riforma, non erano il risultato di una riflessione superficiale sulle parole di Paolo nella Scrittura. Esse furono il risultato di un duro lavoro mentale.

Le parole di Paolo in Romani 1:17 quasi paralizzarono Lutero:

Rimuginavo senza tregua quel passo di Paolo, desiderando ardentemente sapere quello che Paolo aveva voluto dire.

Finalmente, Dio ebbe compassione di me. Mentre meditavo giorno e notte, ed esaminavo la connessione di queste parole. . . . incominciai a comprendere che la giustizia di Dio significa qui la giustizia che Dio dona, e per mezzo della quale il giusto vive, se ha fede. 

Sebbene l’eredità di Lutero riguardi principalmente ciò che egli scoprì, i cristiani di oggi potrebbero trarre beneficio dal considerare come egli lo scoprì. Espressioni come “Rimuginavo senza tregua quel passo di Paolo” e “meditavo giorno e notte” descrivono un uomo che passò ore chino sulla sua Bibbia, studiando attentamente e diligentemente le parole di Paolo.

Possiamo immaginare il solco sulla fronte di Lutero mentre le locuzioni di Paolo attraversavano continuamente la sua mente. Possiamo vedere Lutero camminare avanti e indietro nella sua stanza, perso nei suoi pensieri. Possiamo sentire il suo sussurro mentre recita le parole di Paolo a se stesso nella speranza di poterle finalmente comprendere. E lodiamo Dio per le intuizioni frutto del suo intenso lavoro intellettuale.

Profondità di pensiero e scoperta

I cristiani dovrebbero riflettere profondamente. Il salmista richiamò regolarmente la sua abitudine di meditare sulla verità divina (Salmo 119:15, 48, 78). Paolo ordinò a Timoteo: “Considera quel che dico” (2 Timoteo 2:7). Persino Pietro descrisse le parole di Paolo come “difficili da capire” (2 Pietro 3:16). 

Una riflessione profonda precede ricche scoperte teologiche. Una riflessione superficiale produce una teologia superficiale. 

Come John Piper ha detto: “Rastrellare è facile, ma tutto ciò che ottieni sono foglie. Scavare è faticoso, ma potresti trovare dei diamanti”. I diamanti teologici che si traducono in una lode sincera sono forgiati nel fuoco della meditazione.

Lutero scoprì la verità solo dopo una seria riflessione. Non possiamo aspettarci di scoprirla mentre scorriamo meccanicamente meme. E se Lutero avesse deciso che aveva bisogno di prendersi una pausa mentale dalla riflessione profonda e, invece di continuare a meditare sulla Parola, avesse aperto un account su un social media iniziando a scorrere lo schermo del suo telefono? Senza la profondità di pensiero di Lutero, la Riforma probabilmente non sarebbe avvenuta. 

Profondità di pensiero e distrazione

L’era digitale in cui viviamo sfida la riflessione profonda come quella di Lutero. La nuova disciplina della captologia studia come il computer sta cambiando il nostro cervello. I risultati sono inquietanti. Nel suo libro The Shallows: What the Internet Is Doing to Our Brains, Nicholas Carr sintetizza:

La rete intacca la mia capacità di concentrazione e di contemplazione. Che mi trovi online o meno, la mia mente ora si aspetta di assorbire informazioni nel modo in cui la rete le diffonde: in un flusso di particelle che si muovono rapidamente. Una volta ero come un subacqueo immerso nel mare delle parole. Ora sfreccio sulla superficie del mare come un tizio su una moto d’acqua.

Non sottovalutare il ruolo dei dispositivi digitali nel ridurre la tua capacità di riflettere. Le distrazioni digitali non sono gli unici fattori che erodono capacità come il pensiero critico e la lettura profonda, ma hanno un ruolo importante. La posta in gioco è alta. È possibile per dei pensatori attenti come Lutero emergere in questo mondo di riflessione stanca, approssimativa, superficiale?

Cristiano, cimentati con la tua Bibbia

Se hai scambiato la riflessione seria su Dio per lo scorrere meccanicamente su uno schermo, queste sono tre abitudini che potrebbero aiutarti a recuperare un modo di confrontarsi con la Scrittura simile a quello di Lutero nella nostra epoca digitalmente distratta.

1. Compra una Bibbia.

Evita la comodità delle app della Bibbia e accetta la scomodità di incontrare Dio per mezzo della sua Parola in un libro. Scambia lo schermo retroilluminato del tuo telefono (con le sue molteplici distrazioni e notifiche immediate) con pagine sulle quali i tuoi occhi possono concentrarsi. 

2. Fissa dei limiti ai tuoi dispositivi.

Trova un tempo e un luogo per dire no al tuo telefono affinché tu possa avere un tempo e un luogo per leggere e pensare. Forse la prima ora della tua giornata può diventare una zona libera dal telefono. Cal Newport suggerisce il “metodo del vestibolo” per creare un confine per il tuo dispositivo. Una vita di pensiero intensa richiede spazio e tempo non mediato dagli smartphone.

3. Dai priorità alla Parola di Dio.

Inizia la tua giornata con Dio. Dai a lui la precedenza. Vai allo scrigno della Scrittura meditando su di essa prima che la tua attenzione sia portata ovunque il tuo smartphone voglia che essa vada. Non dare le primizie della tua attenzione al tuo dispositivo digitale; offrile alla Parola di Dio. Lascia al tuo dispositivo gli avanzi. 

Abbiamo bisogno di grandi pensatori

Dio si servì del pensatore Lutero per suscitare la Riforma. Che cosa potrebbe fare attraverso la tua profonda riflessione? Mentre non vi è alcun dubbio che il mondo ha bisogno di altre riforme, ci sono troppo pochi pensatori profondi. La tua chiesa ha bisogno che tu metta da parte il tuo dispositivo il tempo necessario per riflettere profondamente su Cristo, sul Vangelo, e su come esso si applica ad ogni sfera della vita.

La meditazione attenta della Scrittura da parte di Lutero produsse, per la grazia di Dio, intuizioni teologiche che Dio ha usato per benedire la chiesa. Egli potrebbe fare la stessa cosa con te. Al di là del tuo lavoro mentale focalizzato, il Signore potrebbe avere ricchezze e risorse da distribuire—attraverso di te— a un mondo malnutrito spiritualmente e intellettualmente.


Jeff Mingee (DMin, Southeastern Baptist Theological Seminary) è il pastore di Catalyst Church a Newport News, Virginia. È anche uno stratega per la fondazione di chiese per SBC Virginia e aiuta a guidare Hampton Roads, una la sezione regionale di The Gospel Coalition. È autore di diversi libri, tra cui Forgiveness: A Risk Worth Taking (A Verse by Verse Journey through Philemon), Called to Cooperate: A Biblical Survey and Application of Teamwork, e di un libro di prossima pubblicazione su come esercitare dominio in un mondo digitale. Lui e sua moglie, Lauren, vivono a Newport News con i loro figli Aiden e Carter.

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