Crescere come moglie di un fondatore di chiesa

Il termine “moglie di un fondatore di chiesa” assume un significato diverso a seconda delle persone, dirette interessate comprese. È un ruolo al quale non ci si sente mai preparate. Essere la moglie di un fondatore di chiesa è un privilegio incredibile che mi ha perfezionato, sfidato, reso gioiosa, e qualche volta mi ha fatto sentire sola. È un ruolo benedetto che non mi sarei mai aspettata di avere, per il quale sarò eternamente grata al Signore.

Come ho già detto, nessuno potrà mai prepararti completamente per questo ruolo. Ad ogni modo, vorrei condividere alcune importanti lezioni che ho imparato lungo il cammino.

Sii salda nella tua fede

Non posso enfatizzare abbastanza quanto ciò sia importante. Nel ministero si viene a contatto con tante situazioni diverse. Le persone possono essere difficili. Le relazioni spesso sono tese, e ci saranno incertezze, insicurezze, conversazioni difficili con tuo marito, e i figli che di tanto in tanto ti fanno venir voglia di nasconderti. Trovare te stessa, il tuo posto, o qualunque altra cosa—nessuna di queste cose sembrerà anche minimamente fattibile se non hai una fede solida.

Devi quindi investire nella tua relazione con il Signore, e farla diventare la tua priorità. Impara ad innamorarti di Gesù. Siedi ai suoi piedi, ascolta la sua voce e obbedisci alla sua chiamata. Lascia che egli riempia il tuo cuore e sia il tuo tutto. Egli non cambierà mai nelle circostanze mutevoli e nelle incertezze della vita.

Posso dirti senza alcuna ombra di dubbio (come sicuramente saprai), che non è possibile svolgere questo ruolo senza la mano amorevole del Padre nostro. In ogni cambiamento e in ogni tempo, prendi sul serio la tua relazione con il Signore e combatti per mantenerla.

Anch’io sono chiamata

Una delle benedizioni più grandi di servire il Signore assieme a mio marito è considerarci entrambi chiamati. Non sono nel ministero a tempo pieno e ho un lavoro a tempo pieno, ma io e Cameron portiamo avanti questo ministero insieme come se fosse la nostra chiamata. Non mi sono mai sentita come se questo non fosse il mio posto o come se fossi un corpo estraneo.

Piuttosto, mi considero una persona sapientemente creata dal mio Signore e Salvatore, che mi ha dato doni e talenti. Sapere di essere stata chiamata a ricoprire questo ruolo mi ha dato la fiducia per esercitare i miei doni per il Signore e per la sua gloria. Mi ha permesso di sostenere mio marito nel guidare la chiesa e a continuare a pregare per lui mentre porta avanti la sua chiamata. Mi ha permesso di fare un passo indietro quando è necessario, prendermi una pausa quando è il momento, e parlare quando ce n’è bisogno.

Questo mi ha dato la libertà e la sicurezza di sapere che non sono una specie di prolungamento di mio marito che ne sta dietro le quinte. Invece, ho fatto mio questo percorso e so che anch’io ho un ruolo da giocare.

Sii indulgente con te stessa

A volte mi sento sprofondare al pensiero di come ho gestito certe situazioni e persone alcuni anni fa. Mi sento sprofondare ancora di più perché alcune di quelle persone sono tuttora nella nostra chiesa. Poi penso tra me e me: evidentemente non è andata così male perché sono rimaste!

Parlando seriamente, ricorda che anche tu cresci mentre la chiesa cresce e gli anni passano. Ho imparato l’arte di essere misericordiosa e perdonare me stessa per non essermi comportata come avrei dovuto. A quel tempo non ero in grado di capire questo. Ma una volta che ti sei perdonata, vai avanti e cresci. Farai continuamente degli errori perché stai imparando. Scusati quando è necessario, impara dall’accaduto, e assicurati di non soffermarti sulla questione per troppo tempo. Sei umana, e questo fa parte del percorso.

Certo, ci sono stati anche dei momenti difficili. Ho pianto per giorni e ho dubitato di me stessa, ma ho imparato a godermi il percorso. Io e Cameron vogliamo goderci questa avventura in cui creiamo, cresciamo e collaboriamo insieme, e vogliamo viverla circondati dalle persone che amiamo. Abbiamo pregato gli uni per gli altri, siamo stati sulla breccia e ci siamo creati uno spazio sicuro per stare insieme. In tutto ciò che accade, investi in una comunità amorevole, che ti sostiene e che prega per te.

Accettare il mio ruolo di moglie di un fondatore di chiesa mi ha fatto avvicinare al Signore, al suo popolo e a mio marito. Come ogni ruolo che ci è stato dato, è un dono per il quale sono grata e che sto imparando a gestire nel migliore dei modi. Prego affinché altre mogli facciano loro questa chiamata e sperimentino una maggiore intimità con Cristo.


Lelethu Shabangu è una moglie e una madre di due figli. Lei e suo marito Cameron sono coinvolti nella fondazione di chiese e hanno collaborato a fondare la chiesa RedPost a Città del Capo (Sudafrica) nel 2017. Lelethu è anche una private banker, life coach, facilitatore e oratrice. La passione più grande della sua vita è vedere persone che vivono la vita cristiana consapevoli della loro identità in Cristo. Quando non lavora, le piace prendere un caffè con un’amica, andare in palestra, mangiare sushi o leggere un libro.

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Lelethu Shabangu