Come il Re buono governa la sua chiesa

In un mondo che spesso è cinico riguardo i leader (siano essi politici, imprenditori, o anche leader di chiesa) il fatto che Gesù è il nostro re eterno, asceso e incoronato è davvero una buona notizia perché possiamo fidarci di lui.

Nella mia recente serie di articoli, abbiamo considerato che cosa significa che Gesù continui ad essere profeta, sacerdote e re nonostante la sua opera sulla croce sia conclusa e ora si sia messo a sedere, aspettando di ritornare sulla terra in gloria alla destra del Padre. Egli non è lì a far nulla! In questo preciso momento, mentre leggi questo scritto, il fatto che egli regni dovrebbe infondere coraggio e convinzione al nostro desiderio di fondare chiese sane che si moltiplicano in tutto il mondo.

Una cattiva leadership crea molti danni perché sappiamo che non dovrebbe essere così. Dio aveva stabilito il modello che il re doveva seguire. Egli doveva assimilare la legge di Dio e metterla in pratica, e rappresentare Dio davanti al popolo come egli stesso era stato formato e modellato dalle sue parole (Deut. 17:18-20). Quando i leader cristiani sono dispotici o empi, non assomigliano al loro re pastore, che tutti noi seguiamo. I sotto-pastori devono mostrare il Sommo Pastore. Ci possiamo fidare del nostro re Gesù.

Il Re perfetto sul suo trono 

Ma cosa sta facendo Gesù ora? Due salmi in particolare ci fanno comprendere la sua posizione attuale: il Salmo 2 e il Salmo 110. Essi ci invitano a guardare dietro le quinte, dove vediamo Gesù risuscitato e asceso e il Padre che incorona e insedia suo Figlio alla sua destra—un posto di vicinanza e potere—finché tutti i suoi nemici diventino lo sgabello dei suoi piedi.

Ora è un tempo di pazienza, un tempo di attesa finché tutti i suoi nemici sono sconfitti, Gesù ritorna, e il suo regno viene inaugurato. Ricordare questa realtà ci aiuta, perché nel mezzo della confusione e del caos degli ultimi 20 mesi (e, siamo onesti, indubbiamente dei mesi a venire) possiamo ricevere conforto nel fatto che Gesù è re ora. Egli è un’autorità di cui ci possiamo fidare.

Che cosa significa questo per la chiesa? Mentre guardiamo umilmente al nostro re, in che modo questo cambia la nostra visione della fondazione di chiese?

Il modo in cui la Chiesa vede il mondo

Nel guardare al mondo, l’ascensione e l’intronizzazione di Gesù costituiscono il fondamento del motivo per cui chiesa di Cristo vuole fondare chiese. Poiché egli è sul trono, il peccato e la morte sono stati sconfitti e Satana è stato vinto. Ogni potere è stato dato al nostro re. Questo significa che, seguendo l’esempio dei primi discepoli, noi dobbiamo andare—nella sua presenza—e fare altri discepoli (Matteo 28:18-20). Dobbiamo comunicare la semplice notizia della sua vittoria alle nazioni e ai nostri vicini, nelle città e nelle periferie, nelle zone rurali e oltre, nei crocicchi di questo mondo.

Ma questa finestra di opportunità per condividere il Vangelo non durerà per sempre, perché un giorno egli ritornerà. E quando egli ritornerà sarà troppo tardi. Nella confusione e nel caos, è fondamentale che come rete di chiese ci atteniamo alla nostra motivazione principale: certo, il panorama può essere mutevole; certo, il Covid può creare nuove e strane strategie; certo, potremmo dover cambiare e ripensare il modo in cui facciamo le cose—ma Gesù il re è ancora sul suo trono e le genti hanno ancora bisogno di sentire parlare di lui. Non si tratta solo della nostra verità; questa è la verità.

Il modo in cui il mondo vede la Chiesa

Quando guardiamo alle nostre chiese, vediamo il regno del nostro re asceso vissuto in concreto ora. Mentre ci riuniamo ogni settimana intorno alla sua Parola, mentre egli dona alla sua chiesa insegnanti qualificati e leader che guidano seguendo il suo esempio, sperimentiamo già ora qualcosa di questo governo regale. E qual è il frutto del suo buon governo? Notiamo quello che Paolo scrive agli Efesini: 

“. . .  a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.

Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al diavolo. Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno. (Efesini 4:23-28, anche se tutto il capitolo 4 e il 5 sono dei bei ritratti di questo).

Il nostro re asceso desidera delle comunità controculturali che rispecchino il suo carattere. Comunità caratterizzate da giustizia, verità, unità e perdono. Luoghi di trasformazione. Un popolo di luce.

E cosa succede quando una chiesa è così? Il mondo cinico che ci osserva conoscerà che servire il re Gesù è un modo straordinario di vivere.


Dan Steel è il pastore di Magdalen Road Church a Oxford, Inghilterra. Prima di ritornare nella sua città natale di Oxford, ha aiutato a fondare Grace Church Stirchley a Birmingham. Lui e sua moglie, Zoe, hanno quattro figli. Puoi connetterti con lui qui.

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