Cinque modi per combattere l’invidia

Se pensi di non dover combattere l’invidia, immagina come reagiresti se i tuoi amici tornassero dalla loro terza vacanza al mare dell’anno o un collega di lavoro (forse meno qualificato di te) venisse scelto per quella promozione a cui tenevi tanto.

La cosa subdola dell’invidia è che non è limitata a cose importanti come un lavoro sicuro o un’ottima salute, né a cose di lungo termine come un solido piano di pensionamento.

Possiamo essere invidiosi di cose più minuscole e temporanee, come l’auto pulita del vicino (quando la nostra è costantemente piena di briciole) o il flusso costante di foto spettacolari di cibo condivise dai nostri amici sui social-media (quando noi ci apprestiamo a mangiare l’ennesimo pasto fatto di avanzi). Solo la settimana scorsa, per fare un esempio, passeggiavo per la mia città e guardavo con la coda dell’occhio le piantine di pomodoro che sembravano più alte delle mie. L’invidia non è limitata dalle dimensioni.

Nel mio intimo, sono una persona molto invidiosa. Scriverlo in questo modo fa sembrare l’invidia una cosa pulita e ordinata, persino gestibile. Ma non lo è. L’invidia è un metodo infallibile per rovinare le tue relazioni e vanificare i tuoi sforzi per aumentare la produttività. (Chiedimi come lo so). Dio lo dice meglio: “L'ira è crudele e la collera impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?” (Proverbi 27:4).

Il frutto marcio dell’invidia

Poiché Dio è misericordioso e fedele, egli mi sta rivelando questo peccato nel mio cuore e mi sta mostrando i vari modi in cui esso si presenta nelle mie relazioni, di persona o online.

A volte l’invidia si presenta come rabbia, come quando qualcuno viene notato per un risultato che io avrei voluto ottenere, o come un rifiuto di riconoscere le cose buone che altri hanno raggiunto perché non voglio che essi rubino l’attenzione che potrebbe essere mia.

Altre volte l’invidia mi rende estremamente improduttiva; continuo a chiedermi che cosa gli altri stanno facendo e se lo stanno facendo meglio di me. Ma forse il risultato più pericoloso dell’invidia è la mia tendenza a resistere all’amicizia, dato che chiedere aiuto significa che io ho bisogno delle persone. E naturalmente, non è facile per me avere bisogno delle persone se sono invidiosa di loro.

Uno di questi “frutti dell’invidia” suona forse familiare anche a te? Tutti si riducono al peccato dell’orgoglio. Io voglio essere la migliore, perciò divento invidiosa delle persone migliori di me. Questi sono cinque modi in cui lo Spirito Santo mi sta insegnando a combattere questo peccato dandomi la forza per farlo.

1. Riempio la mia mente con le parole di Dio.

I due versetti che ripeto costantemente sono questi: “La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò’” (Ebrei 13:5) e “Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo” (Esodo 20:17).

Quando riempio la mia mente con le parole di Dio, lo Spirito le usa per rendere il mio cuore invidioso più allineato al suo.

2. Mi ravvedo non appena lo Spirito rivela i miei pensieri e le mie azioni invidiose.

Chiedo a Dio di aiutarmi a combattere questo peccato, e che mi dia la grazia per mostrare il vero amore che “non invidia” (1 Corinzi 13:4).

A volte parlo a Dio della mia potenziale invidia ancora prima di entrare in un contesto relazionale. È un po’ come individuare il nemico prima di mettere piede nel campo di battaglia (solo che nel mio caso, sono io che entro nella bella casa di qualcuno o vedo il suo lavoro di una vita).

3. Chiedo a Dio di benedire la persona che invidio.

Chiedo a Dio di benedirla nel suo cammino con lui, nelle sue relazioni, lavoro e ministero. Ma qui viene il colpo di scena: chiedo a Dio di farla prosperare e di proteggerla—di accrescere la sua influenza e di custodire il suo cuore per la sua gloria soltanto. È un colpo di scena perché sto chiedendo a Dio di fare per lei ciò che voglio che egli faccia per me (e solo per me).

4. Cerco aiuto e consiglio.

Chiedere aiuto agli altri mi costringe a smettere di fingere di essere autosufficiente e di non avere bisogno di niente.

Quando esprimo agli altri i miei bisogni, sono costretta a riconoscere la saggezza e la competenza altrui. Invece di essere uno stolto invidioso la cui via “è diritta ai suoi occhi”, voglio essere una persona saggia che “ascolta i consigli” (Proverbi 12:15).

5. Dono generosamente quando le persone chiedono aiuto, amicizia o consiglio.

A volte le persone mi chiedono consiglio e io rispondo avaramente, perché non voglio che abbiano più successo di me. Ma la Parola di Dio mi dice di “essere [generosa] nel donare, [pronta] a dare” (1 Timoteo 6:18). Invece di preoccuparmi del risultato e del fatto che qualcuno potrebbe diventare più prospero di me, voglio dare abbondantemente secondo la guida del Signore.

Una battaglia che continua

Combatto questo peccato da molto tempo. Sicuramente alcuni periodi sono stati più difficili di altri, ma combatto ancora questo peccato anche dopo diversi anni che lo Spirito mi ha convinta di esso per la prima volta.

Ad ogni modo, per la grazia di Dio e con la forza che lo Spirito Santo provvede, voglio combattere questo peccato e fissare la mia attenzione non sulle persone intorno a me, ma su Colui che ha promesso di non rinunciare a me fino a quando non assomiglio a Cristo. Sono fiduciosa che Dio non abbandonerà la sua opera buona di sradicare l’invidia dal mio cuore, ma che egli “la condurrà a compimento fino al giorno di Gesù Cristo” (Filippesi 1:6).


Christa Threlfall è moglie di un pastore, madre di quattro figli e autrice del libro Come to Jesus. Le piace leggere, servire con la sua chiesa ed esplorare il New Hampshire. Puoi seguirla su Instagram.

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