Cinque domande per diagnosticare la tua condizione spirituale

Che tu sia un pastore o guidi uno studio biblico per donne, un aspetto del ministero del Vangelo è quello di aiutare le persone ad abbandonare le loro versioni preconcette e raffazzonate di Cristo e ricevere il vero Vangelo, il vero Gesù. Ci ritroveremo spesso a servire persone che sono convinte di essere cristiane (quando non lo sono) o che sono terrorizzate di non essere cristiane (quando invece lo sono).

L’apostolo Paolo esortò i Corinzi ad esaminare se stessi per vedere se erano nella fede (2 Corinzi 13:5). Queste sono cinque domande utili per fare una diagnosi spirituale per valutare ed esaminare la condizione della propria anima in relazione al Dio vero e vivente.

1. Pensi che Gesù sia rilevante per la tua vita quotidiana?

Molta gente si accontenta di un Gesù come mera figura pia, un “Gesù” che non si preoccupa dei nostri peccati ma vuole trasmettere positività alle masse. Ma il vero Gesù ha qualcosa da dire, da offrire e da portare in ogni area delle nostre vite. La sua vita, morte, risurrezione e regno nei luoghi celesti sono precisamente ciò di cui abbiamo bisogno—egli è esattamente quello di cui abbiamo bisogno. Gesù non è un dato fisso nella storia. Egli è vivente e attivo, e ti invita nel suo regno di misericordia.

Chiedi a te stesso: Credo veramente che il Gesù vivente sia importante per la mia vita, qui ed ora? Considero Gesù Cristo la persona più rilevante nella mia vita? 

2. Vivi come se Gesù fosse rilevante per la tua vita quotidiana?

È facile dire: “Gesù è importante”, ma la tua vita lo dimostra? Una fede che è tale solo a parole è una delle pratiche più pericolose nel mondo oggi. Ecco perché Giacomo ci dice che dobbiamo essere non solo uditori ma anche facitori della parola (Giacomo 1:22).

Pensa alle decisioni che hai preso relativamente al tuo lavoro, al matrimonio, ai figli, alle finanze, all’intrattenimento e agli amici. È stato Gesù il fattore nelle tue scelte? Penso che molti cristiani sarebbero disposti a dire che Gesù è uno dei fattori—persino un fattore chiave nelle loro decisioni—ma dobbiamo imparare a considerare Gesù come il fattore decisivo nelle equazioni delle nostre vite. Il Signore è degno di esserlo.

Chiedi a te stesso: Cerco la guida per la mia vita nella Parola di Dio? Sto edificando la mia vita su Cristo e sulle sue vie?

3. Desideri adorare Dio insieme al popolo di Gesù?

La vita cristiana è un’impresa comunitaria. Gesù è un Signore personale, ma non è un Salvatore privato. Quando Gesù ci salva, egli ci inserisce nel suo corpo, la chiesa. Abbiamo una connessione organica gli uni con gli altri a causa della nostra unione con Gesù. I suoi discepoli amano stare insieme, adorare Dio la domenica, ascoltare la Parola, pregare, e hanno il desiderio di esaltare il Dio trino insieme (Ebrei 10:24-25).

Chiedi a te stesso: La chiesa è una parte fondamentale della mia spiritualità? Non vedi l’ora di riunirti con altri cristiani la domenica per adorare Dio, incoraggiarvi a vicenda e ascoltare la Parola di Dio? 

4. Vedi il frutto della grazia nella tua vita?

È del tutto ragionevole aspettarsi che i cristiani si comportino come cristiani, ed è anche del tutto ragionevole realizzare che non siamo perfetti. Peccheremo. La vita cristiana non è una vita perfetta, ma una vita di ravvedimento.

Ci dovrebbero essere modelli di cambiamento, sacrificio e amori ricalibrati nella nostra vita. Forse sei consapevole di peccati e atteggiamenti di cui eri ignaro prima di credere in Cristo. Forse avverti uno scossone dentro di te quando qualcuno sta spettegolando. Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine e autocontrollo dovrebbero crescere nella vite che è la tua vita.

Una caratteristica del frutto è che esso deve crescere. Non farti confondere dal supermercato. Il frutto non spunta fuori dagli alberi maturo, pronto per lo scaffale. Occorrono mesi di crescita quasi impercettibile. Con il frutto spirituale non è diverso. Un minuscolo frutto di pazienza è pur sempre pazienza. Possiamo rallegrarci per un acino di benevolenza, o per una limetta germogliante di ospitalità, tanto come possiamo rallegrarci per un meleto di generosità.

Chiedi a te stesso: Ci sono nuovi desideri, decisioni e modi di essere nella tua vita perché sai che Gesù è risorto dai morti? Dove vedi l’opera dello Spirito Santo nella tua vita?

5. Sai che cosa accadrà nell’eternità?

Un giorno il tuo cuore smetterà di battere. Che cosa succede dopo? Sai ciò che ti aspetta al di là di questa vita? Non ci potrebbe essere una domanda più solenne e rivelatrice di questa.

Il ladrone che fu crocifisso accanto a Gesù sapeva esattamente che cosa gli sarebbe accaduto: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!” (Luca 23:42.43). Egli sapeva che sarebbe stato con Gesù. Dio non vuole che nessuno dei suoi figli sia in preda alla paura dell’inevitabilità della morte. Egli vuole mostrarci che la morte è stata sconfitta e resa inefficace dalla resurrezione di Gesù: “O morte, dov’è il tuo dardo?” (1 Corinzi 15:55). La vita eterna nel regno di Dio sulla Nuova Terra è disponibile a tutti coloro che credono in Cristo.

Chiedi a te stesso: So quello che mi succederà quando il mio tempo sarà finito? Non vedo l’ora di essere con Gesù?

Queste domande sono utili per esaminare noi stessi per vedere se siamo nella fede e aiutare altri a fare lo stesso. Vigiliamo attentamente sulla nostra condizione spirituale in modo da poter essere più efficaci nel fare discepoli per Gesù Cristo.


J.A. Medders lavora nello staff di Risen Church e Risen Collective a Houston (Texas). E’ un dottorando in spiritualità biblica presso il Southern Baptist Theological Seminary. E’ anche il conduttore del Podcast di Acts 29. Jeff è l’autore di Humble Calvinism e Gospel Formed. Puoi leggere i suoi articoli e la sua newsletter mensile su spiritualtheology.net.

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