Che cosa devono sapere i cristiani sulla teoria della “Grande Sostituzione”

Cos’è successo di recente?

Sabato 14 maggio 2022, un diciottenne bianco ha ucciso dieci persone di colore ferendone altre in un atto terroristico di stampo razzista. Le autorità ritengono che l’uomo armato accusato del gesto abbia postato online un documento di 180 pagine nel quale traspare la sua ossessione per la teoria della “Grande Sostituzione”.

Cos’è la teoria della Grande Sostituzione?

La teoria della Grande Sostituzione è solo l’ultima versione della centenaria teoria cospirativa del genocidio dei bianchi. Al centro di questa teoria vi è l’affermazione che le “élite” (in particolare gli Ebrei) stiano deliberatamente complottando per ridurre o eliminare i bianchi dagli Stati Uniti e dall’Europa. Questo complotto verrebbe attuato innanzitutto attraverso la promozione dei matrimoni interrazziali e l’immigrazione delle popolazioni non-bianche, che si presume abbiano tassi di fertilità più evevati rispetto ai bianchi.

L’idea è radicata nell’eugenica di inizio Novecento ed è diventata popolare negli anni trenta quando una versione della teoria cospirativa (che si concentrava soprattutto sui “popoli Nordici”) venne usata dal partito nazista in Germania. Hitler fece uso di questa propaganda per giustificare il genocidio degli Ebrei e di altri gruppi etnici.

Durante il periodo post-bellico, la teoria fu adottata dai nazionalisti francesi e acquistò grande rilevanza. Forse l’esempio meglio noto è la pubblicazione nel 1973 del libro Il campo dei santi, un romanzo razzista e xenofobo di Jean Raspail. Il titolo è tratto da Apocalisse 20:9 (“assediarono il campo dei santi e la città diletta”), dove l’esercito di Satana (“il loro numero è come la sabbia del mare”) si raduna contro il popolo di Dio. Nel romanzo, il “campo dei santi” sono le nazioni occidentali che vengono invase dagli immigrati provenienti da regioni come l’Africa, la Cina e l’India.

Quasi quattro decenni dopo, le idee di Raspail furono divulgate e rese popolari da un altro romanziere francese. Negli anni novanta, Renaud Camus era noto soprattutto per il suo romanzo autobiografico Tricks, nel quale descrive in modo esplicito i suoi rapporti omosessuali promiscui. Nel 2011, con la pubblicazione del suo libro intitolato Le Grand Replacement (la grande sostituzione), da icona omosessuale ben presto diventò un eroe dei nazionalisti bianchi.

La teoria di Camus afferma che i nativi francesi (“i sostituiti”) vengono sostituiti demograficamente dalle popolazioni non-europee attraverso un processo sostenuto da un “potere sostituzionista”. Dopo un corteo svoltosi a Charlottesville (Virginia) durante il quale i suprematisti bianchi gridarono: “Gli Ebrei non ci sostituiranno mai. Voi non ci sostituirete mai”, Camus pubblicò un libro di saggi intitolato Non ci sostituirete mai! (In seguito disse che solo una cosa del corteo di Charlottesville gli aveva dato fastidio: “Fu la frase ‘Gli Ebrei non ci sostituiranno mai!’ a farmi inorridire”).

La Grande Sostituzione è diventata un’idea talmente dominante all’interno dei circoli nazionalisti bianchi che lo slogan più popolare è presumibilmente quello che va sotto il nome delle cosiddette “14 Parole”—“Dobbiamo garantire l’esistenza dei nostri popoli e un futuro per i bambini bianchi”.

Quanto è diffusa questa teoria?

Forme della teoria del genocidio dei bianchi circolano negli Stati Uniti da oltre un secolo. Gruppi di nazionalisti bianchi la adottano come verità fondamentale e l’hanno usata principalmente per contrastare i matrimoni interrazziali e l’immigrazione dai paesi non-europei.

Ma come è successo con molte delle idee radicate tra i suprematisti bianchi e nei circoli di estrema destra, internet ha diffuso questa teoria nei media tradizionali. Molti sostenitori di questa teoria evitano di parlare direttamente di bambini nati da coppie interrazziali e si riferiscono al “potere sostituzionista” con il termine amorfo “sinistroidi” o partito democratico invece di incolpare direttamente gli “ebrei”.

Molti evitano di usare il termine "sostituzione", anche se alcuni hanno iniziato a schierarsi più apertamente a favore dell’uso del termine e della cospirazione. Per fare un esempio, Tucker Carlson di Fox News ha dichiarato nell’Aprile 2021:

So che la sinistra e tutte le piccole sentinelle su Twitter diventano letteralmente isteriche se si usa il termine “sostituzione” e se si prova a suggerire che il Partito Democratico stia cercando di sostituire l’attuale elettorato con un nuovo elettorato composto da elettori più obbedienti provenienti dal terzo mondo. Diventano isterici perché questo è ciò che sta realmente accadendo.

Anche diversi politici repubblicani, come Matt Gaetz, membro della Camera dei Rappresentanti dello stato della Florida, Scott Perry, membro della Camera dei Rappresentanti dello stato della Pennsylvania, il Senatore Ron Johnson del Wisconsin, Michele Bachmann, ex membro della Camera dei Rappresentanti dello stato del Minnesota, ed Elise Stefanik, membro della Camera dei Rappresentanti dello stato di New York (il terzo politico più votato del Partito Repubblicano alla Camera) hanno parlato apertamente di questa teoria cospirativa.

Non a caso, un gran numero di americani sta iniziando a credere che la cospirazione sia vera. Da un recente sondaggio è emerso che un terzo degli intervistati si è detto convinto dell’esistenza di un gruppo di persone che stanno cercando di sostituire gli americani nativi con immigrati che condividono le loro idee politiche.

Quasi la metà dei repubblicani e un democratico su cinque si è detto d’accordo con questa affermazione. I convinti erano più numerosi tra gli spettatori di OANN, Newsmax e Fox News che tra chi si informa da altri organi di informazione. Circa un repubblicano su quattro si è pure dichiarato convinto che il sistema elettorale degli Stati Uniti è discriminatorio nei confronti dei bianchi.

Quali episodi di terrorismo sono stati messi in relazione a questa teoria?

La recente sparatoria a Buffalo è il quinto attacco terroristico avvenuto negli ultimi cinque anni in cui un attentatore suprematista bianco ha fatto riferimento alla teoria della Grande Sostituzione:

Nell’ottobre 2018, Robert Bowers uccise 11 persone che si trovavano nella sinagoga “Tree of Life” a Pittsburgh, Pennsylvania, dopo aver scritto un post sui social media in cui incolpava gli Ebrei di aver portato negli Stati Uniti immigrati non-bianchi e rifugiati.

Nel marzo 2019, Brenton Tarrant uccise 51 persone in due moschee in Nuova Zelanda. Aveva pubblicato un manifesto online intitolato “La Grande Sostituzione”.

Nell’aprile 2019, John Earnest uccise una persona e ne ferì tre nella sinagoga di Poway, California. In una lettera pubblicata online, Earnest sosteneva che gli Ebrei erano i responsabili del genocidio degli “europei bianchi” e citò l’influenza di Bowers e Tarrant.

Nell’agosto 2019, Patrick Crusius aprì il fuoco in un Walmart a El Paso, Texas, uccidendo 23 persone e ferendone quasi venti. In un manifesto, Crusius parlò di “invasione ispanica” e fece alcuni riferimenti alla “grande sostituzione”.

C’è del vero nella teoria della Grande Sostituzione?

La teoria della Grande Sostituzione è stata formulata da persone che sostengono la supremazia dei bianchi ed è indiscutibilmente radicata nel razzismo e nella xenofobia. Ma rigettarla completamente sulla base delle sue origini equivarrebbe a commettere un errore genetico. Dovremmo invece semplicemente chiederci se essa è vera.

La risposta è complicata perché la teoria non si basa su qualche affermazione specifica che può essere giudicata vera o falsa basandosi soltanto sull’evidenza dei fatti. La “teoria della sostituzione” è diventata una formula polivalente per indicare una serie di termini e concetti non ben definiti, malleabili e basati più sull’emozione che sulla ragione.

Per esempio, per determinare se c’è stato un complotto per attuare la “sostituzione” dei bianchi dobbiamo per prima cosa stabilire che cosa si intende per “bianchi” e che cosa si intende per “sostituzione”. Attualmente, un neonato su nove che nasce oggi negli Stati Uniti (11 per cento) verrà cresciuto in una famiglia mista bianca e minoritaria. Il suprematista bianco medio sosterrebbe che questo bambino stia effettivamente “sostituendo” un “bianco”, mentre persone come Tucker Carlson e Elise Stefanik direbbero (forse) che questo non è ciò che loro intendono per sostituzione. La “sostituzione” è importante solo se essa è esterna (attraverso l’immigrazione) e non interna (attraverso figli di etnia mista)? Se sì, qual è la distinzione?

Esaminiamo l’interpretazione più tollerante, nella quale il timore non riguarda tanto la sostituzione dei bianchi quanto quella degli “elettori”. La domanda diventa allora: “Quali elettori?” L'opinione comune oggi è che gli immigrati che ottengono la cittadinanza voteranno per il Partito Democratico. Non è una supposizione irragionevole, e potrebbe essere un timore legittimo se la tua preoccupazione primaria riguardasse il futuro del Partito Repubblicano.

Ma la realtà è che il numero di immigrati ammessi al voto negli Stati Uniti è relativamente basso, costituendo grosso modo il 10 per cento dell’elettorato totale del paese. Agli immigrati che si trovano negli USA illegalmente viene già proibito di votare alle elezioni federali, perciò non stanno sostituendo nessuno. E per decenni le persone nate negli Stati Uniti hanno avuto tassi di affluenza alle urne più elevati rispetto agli immigrati. Se il timore riguardasse veramente la “sostituzione degli elettori”, la soluzione semplice sarebbe quella di incoraggiare l’affluenza alle urne dei nati negli Stati Uniti, compensando quindi ogni influenza degli “elettori di rimpiazzo”, invece di demonizzare i cittadini nati all’estero.

Quale dovrebbe essere la risposta dei cristiani?

I cristiani dovrebbero essere i primi a deplorare il razzismo e la xenofobia contenuti nella teoria, oltre a condannare la violenza che essa ha perpetuato. Tuttavia, è necessario anche incoraggiare i nostri concittadini che credono a qualche versione della teoria della sostituzione a dare ascolto a uno dei comandamenti più ripetuti nella Bibbia: “Non temere”.

Alla radice della teoria della sostituzione c’è la paura degli stranieri di un’etnia e di una cultura diversa dalla nostra. Fin troppo spesso, come nel caso degli attacchi terroristici elencati in precedenza, questa paura si trasforma in odio e violenza. Ma ancora più spesso la paura porta al panico morale per i cambiamenti demografici. Il panico morale è un movimento di massa basato su percezioni false o esagerate o su informazioni che ingigantiscono la reale minaccia che la società sta affrontando. Il panico morale è una paura diffusa e molte volte costituisce una minaccia del tutto irrazionale ai valori, agli interessi e alla sicurezza di una società.

Il panico morale basato sulla razza è purtroppo comune nella storia americana. Nel 1902, il Presidente Theodore Roosevelt disse che la questione “più importante di ogni altra questione in questo paese” era “la questione del suicidio razziale, totale o parziale”. La razza in questione era quella “anglosassone”. Allo stesso modo, nel 1916 Madison Grant scrisse The Passing of the Great Race (la caduta della Grande Razza). Questo libro —che Hitler in seguito definì la sua “Bibbia”—esprimeva timore per l’estinzione della “razza Nordica” a causa della mescolanza con i “bianchi scuri” provenienti da paesi quali l’Italia o l’Ucraina. La differenza principale tra i panici morali di allora e quello attuale è l’ampliamento della categoria dei “bianchi”.

I panici morali hanno anche la tendenza ad essere infiammati dai media, sia di destra sia di sinistra, che alimentano la paura usando una narrativa “noi-loro”. Mentre Tucker Carlson sta cercando di spaventare la gente su vari Altri—compresa l’invasione degli zingari—il resto dei media si sta facendo promotore di un più generico quadro “bianchi contro minoranze”. Da un lato c’è la “maggioranza” bianca (che ora include gruppi precedentemente non-bianchi, come Ebrei e Irlandesi) e dall’altro lato c’è la “minoranza” non-bianca —una categoria che mette insieme quasi ogni gruppo etnico del pianeta. Perché usare questo quadro? Perché esso provoca ansia tra tante persone che si identificano come bianchi, inducendole a credere di avere qualcosa da temere quando non saranno più la maggioranza (anche se ancora una pluralità) della popolazione.

Sia che si giudichi tale ansia irrazionale (come nel mio caso) sia che la si giudichi completamente giustificata, si deve convenire che la soluzione per tale paura si trova nella Parola di Dio. “Non angustiatevi di nulla”, dice Paolo nella lettera ai Filippesi, “ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù” (Filippesi 4:6-7). Paolo ci dice anche su che cosa dovremmo invece concentrarci:

Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi. (Filippesi 4:8-9)

Invece di lasciarsi coinvolgere in un altro panico morale mediatico, i cristiani dovrebbero concentrarsi su ciò che è vero e onorevole, puro e amabile. Se lo faremo, saremo più preparati per aiutare i nostri vicini che sono preoccupati di essere “sostituiti” da persone che hanno lo stesso colore della pelle di Gesù.


Joe Carter è uno dei redattori di The Gospel Coalition, autore di The Life and Faith Field Guide for Parents, il curatore della NIV Lifehacks Bible, e coautore di How to Argue Like Jesus: Learning Persuasion from History’s Greatest Communicator. È anche il pastore associato della McLean Bible Church ad Arlington, Virginia. Puoi seguirlo su Twitter.

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