Tavoli aperti che dimenticano Gesù

In un discorso ufficiale tenuto nel 1987 durante una visita nell’allora Repubblica Federale Tedesca, Ronald Reagan pronunciò queste parole famose: “Signor Gorbaciov, apra questa porta. Signor Gorbaciov, abbatta questo muro!”. Era un appello appassionato all’unità, alla libertà e alla pace.

Oggi, nella chiesa, sentiamo rivolgere appelli simili ad abbattere muri e aprire porte. Molti pensano: “Chi siamo noi per escludere qualcuno dal cristianesimo o per giudicare la fede altrui?” Le linee che un tempo demarcavano chiaramente il cristianesimo ortodosso sono diventate sempre più indistinte. Secondo alcuni, chi aderisce al cristianesimo storico si trova dalla parte sbagliata della storia. Reclamano un tavolo aperto, dove tutti sono invitati e benvenuti, un tavolo in cui non si deve fare altro che essere se stessi. Basta soltanto credere.

Queste frasi sull’abbattere muri e aprire i tavoli nella chiesa contengono tracce di verità, il che rende la bugia precaria che si nasconde al loro interno molto più difficile da scoprire. E’ certamente vero che Gesù invitò tutti a credere (Giovanni 3:16), ma egli ci ha dato anche avvertimenti da tenere in seria considerazione.

La porta è stretta e la via è angusta

In Matteo 7:13-14, Gesù insegna: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”.

Gesù non era un promotore del “credere facile” o del vangelo della prosperità. Egli parlò di una porta stretta e di una via angusta per i suoi seguaci. Benché Gesù inviti tutti a venire, quelli che trovano la porta stretta sono pochi. Il sentiero è arduo. Coloro che percorrono la via portano croci e rinunciano a se stessi (Luca 9:23). Essi non persistono nel commettere peccato (1 Giovanni 3:7-9) e camminano mediante lo Spirito (Galati 5:16). Dobbiamo spiegare chiaramente che cosa intendiamo per “tavolo aperto” dal momento che lo stesso Gesù ha parlato di una porta stretta e di una via angusta.

Alcuni, erroneamente, si considerano cristiani

Dopo aver guidato i suoi ascoltatori sulla via angusta e aver avvertito contro i falsi profeti, Gesù mise in guardia dalle professioni di fede prive di frutti buoni:

Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti. «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" (Matteo 7:17-23)

Come i discepoli si guardarono tra di loro con mestizia dopo aver saputo che uno di essi avrebbe tradito Gesù e gli chiesero: “Sono forse io, Signore?” (Matteo 26:22), anch’io leggo queste parole interrogandomi seriamente e chiedendo a Gesù: “Sono forse io, Signore?” Ho fatto una professione di fede e in qualche modo mi sono persa un vero rapporto con Gesù? Non credo sia una domanda sbagliata da farsi. Gesù ci ha dato degli avvertimenti affinché non ci riposiamo su false certezze.

Dimostriamo la fede camminando ogni giorno mediante lo Spirito, portando il frutto della giustizia e deponendo le opere infruttuose delle tenebre. Gesù giustifica gratuitamente chiunque invoca il suo nome con fede. La vera fede è vivente, potente e trasformatrice.

Il commentatore Matthew Henry espose i suoi timori in questo modo:

Siamo fin troppo inclini a fare affidamento su una professione di fede vuota e a pensare che questo ci salverà; è una religione comoda e a buon mercato quella che dice: “Crediamo negli articoli della fede cristiana”; tuttavia è un tremendo inganno credere che questo sia sufficiente per farci andare in cielo . . . E’ possibile prendere piacere in un cadavere, privo d’anima, inconsapevole, inerte, come Dio prende piacere in una fede morta, priva di opere.

Una mancanza di opere buone può indicare la mancanza di una fede salvifica. Non è il desiderio di esclusivismo che porta un credente a mettere in dubbio la fede di qualcuno che sta vivendo in modo contrario alla Parola di Dio, ma un interesse sincero e una compassione genuina. Desideriamo ardentemente che tutti abbiano fede in Gesù. Tuttavia, la fede in Gesù porta a una vita trasformata da Gesù, e qualsiasi altro messaggio non è la verità del vangelo. E’ proprio perché non vogliamo che qualcuno resti escluso dal banchetto che cerchiamo i segni della fede.

Le conseguenze sono terribili

Può sorprendere, ma Gesù parla dell’inferno più di chiunque altro nella Bibbia. Dei 14 versetti che citano espressamente l’inferno, 12 di essi provengono dalle labbra di Gesù. Egli avvertì contro le terribili conseguenze del peccato, ma ebbe parole particolarmente dure per coloro che conducono altri al peccato:

E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in mare. Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile, [dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. Se il tuo piede ti fa cadere in peccato, taglialo; meglio è per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella geenna. (Marco 9:42-45)

Forse questo non è il versetto che condividerai domani sul tuo profilo Instagram, eppure queste sono le parole di Gesù. Egli è buono e veritiero. Egli vuole darci una vita migliore (fatta di libertà e pienezza) al posto delle catene del peccato che, ingannandoci, ci siamo scelti. Dovremmo ascoltare i suoi avvertimenti e dar retta alla sua voce, soprattutto quelli di noi che insegnano e guidano altre persone.

Gesù offre la migliore notizia che il mondo abbia mai ricevuto. Noi non siamo chiamati a cambiare il messaggio (o a omettere quelle parti che appaiono sgradevoli) perché è difficile o potrebbe far sentire qualcuno escluso. Se nascondiamo o trascuriamo talune cose che Gesù ha detto, dobbiamo farci una domanda importante:

Stiamo invitando le persone a un tavolo al quale Gesù non è seduto?

Stai invitando le persone ad andare al Gesù della Bibbia, o la tua versione di Gesù è soltanto una versione abbellita di te stesso? Gesù—il Gesù della Bibbia—è il banchetto migliore, al quale tutti sono invitati:

Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino. Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al SIGNORE che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare. (Isaia 55:6-7)

Vieni liberamente alla sua tavola, senza denaro e senza pagare. La tua anima gusterà i cibi più succulenti.


Il presente articolo di Melissa Kruger è un’opera di elaborazione di traduzione di IMPATTO ITALIA. Il suo utilizzo totale o parziale proibito in ogni forma previa richiesta e autorizzazione di Impatto Italia (impattoitalia@gmail.com). Il contenuto del presente articolo non è alterabile o vendibile in alcun forma.

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