Che cosa ricordare quando fondare chiese è un’esperienza deludente

Dopo due anni di pastorato in una nuova chiesa in via di fondazione, ero profondamente deluso da questa esperienza. Fondammo la chiesa BroadGrace nella contea rurale di Norfolk (Inghilterra) nel 2010, e alla fine del 2012 non sapevo se avevamo fatto la cosa giusta. La crescita numerica era stata davvero limitata, e mi preoccupava che forse avremmo visto anche poca crescita spirituale. Di sicuro sentivo che la mia fede era piccola e che si stava indebolendo. Le riunioni della domenica erano diventate per me una grande fatica.

Ma non vorrei esagerare. Mi piaceva fare parte della chiesa ed ero sempre grato per i fratelli e per le sorelle che il Signore mi aveva messo accanto. Tuttavia cominciai a chiedermi per quale motivo il Signore mi avesse portato a Norfolk. Mi ero semplicemente sbagliato di pensare che egli ci avesse chiamati a fondare una chiesa in questa parte del mondo? O stavamo sbagliando qualcosa?

Anche Gesù fu deluso  

Se sei deluso dei risultati del tuo ministero sei in buona compagnia:

Quando [Gesù] fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi”. (Luca 19:41-42)

Le lacrime che Cristo versò su Gerusalemme erano lacrime di delusione e di frustrazione perché la sua città non lo aveva riconosciuto come il Messia e non andava da lui con ravvedimento e fede. Se sei giù di morale per via del tuo ministero, sei in ottima compagnia. E’ una bella cosa essere delusi insieme a Gesù.

A ogni modo, corriamo il pericolo di essere delusi più del dovuto. Nel caso di Cristo, l’indifferenza e il peccato di Gerusalemme lo condussero alla croce. Nel nostro caso, spesso ci induce ad autocommiserarci e a sentirci frustrati. Spesso perdiamo la gioia e il senso di quanto sia meraviglioso servire a fianco di un Re come Gesù, perché guardiamo al nostro ministero e perdiamo di vista il Signore che ce l’ha donato.

Cos’è dunque la delusione secondo Cristo, e cos’è la delusione eccessiva? Una buona domanda che potresti farti è chiederti perché sei deluso del tuo ministero:

  • Sei deluso principalmente per Gesù, perché egli non riceve l’adorazione e la gloria che tanto merita?

  • Sei deluso anche per le persone che stanno rifiutando la vita che Cristo offre e che stanno rinunciando alla salvezza?

  • Oppure sei deluso per te stesso? Sei deluso perché il tuo ministero, diversamente da ciò che speravi, non ti ha fatto avere il rispetto, l’autostima, il successo o gli applausi che sotto sotto desideravi?

Nel 2012, nel secondo anno di vita della nostra chiesa in via di fondazione, credo che le mie delusioni fossero miste. Ero deluso per Gesù e per le persone intorno a noi, ma ero anche fin troppo deluso per me stesso.

La tragica verità è che è possibile darsi un gran da fare nel ministero e condividere Cristo in modo chiaro e farlo per i motivi sbagliati (Filippesi 1:15-17). Il desiderio di farsi un nome nel ministero, sia tra i tuoi amici, nella tua chiesa o nel tuo network di chiese, è molto forte. E’ fin troppo facile farsi prendere da questo desiderio, e poi rimanere delusi a causa di esso. Di certo questo è un problema che riguarda anche il mio cuore.

Pensa al tuo ministero, e al motivo per cui ti senti giù di morale a causa di esso. Sei deluso perché ti sembra che le persone nella tua chiesa non stiano crescendo nella somiglianza a Gesù, o sei deluso perché sembra che nessuno noti il tuo lavoro?

Due segni di un ministero di successo

Tendiamo a giudicare il successo del nostro ministero in base a risultati misurabili. I numeri sono molto facili da misurare, che si tratti di numeri nella chiesa, o di evento che abbiamo aiutato a organizzare, o dei numeri delle persone salvate durante un corso che noi abbiamo guidato.

E’ possibile anche cercare di valutare la crescita spirituale. Se trascorro un bel po’ di tempo a incontrarmi con un amico il cui matrimonio è in difficoltà o che sta combattendo con dei dubbi su Cristo, allora il successo è un matrimonio rinnovato o una fede rafforzata. Se il futuro riserva un divorzio o un allontanamento dalla fede, allora penso di aver fallito. Ho ragione di pensare così?

Non proprio.

La Bibbia ci offre due parametri liberatori per misurare un “ministero di successo”. Primo, il tipo di successo che Cristo cerca dal tuo ministero è la fedeltà. Dichiarare semplicemente la verità su Gesù è un ministero di successo. Che poi il risultato del ministero sia un risveglio o un tumulto (come nel caso di Paolo in Atti 17:1-9) non dipende da noi. Il Signore guarda a quello che diciamo, ed è onorato se siamo fedeli al vangelo. I numeri delle persone salvate nel tuo gruppo giovanile o al quiz evangelistico al pub sono di sua competenza, non tua. Egli richiede da te fedeltà, non numeri. I suoi parametri per definire il successo non sono i nostri.

La seconda cosa che Gesù considera come indice di successo nel ministero è l’amore. Gesù non vuole vedere i miei dati di vendita; egli vuole vedere il mio cuore. Egli vuole vedere se amiamo fedelmente nelle situazioni in cui ci ha messo. Guarda i nostri ministeri e si chiede: Amano le persone intorno a loro così tanto da voler condividere con gioia non solo il mio vangelo, ma anche le loro vite?

Ami il Signore, e le persone che servi, abbastanza da annunciare loro il vangelo e condividere con loro la tua vita? Sì? Questo è il vero successo, che ci difende dalla delusione opprimente di misurare ciò di cui Gesù non tiene conto, e che non ci fa sentire a pezzi né ci gonfia dai risultati ottenuti.

Gesù non è deluso dal tuo ministero

Il ministero a somiglianza di Cristo sarà deludente. Se ami Gesù e il tuo prossimo, il tuo ministero, stranamente, ti deluderà ancora di più. Bramerai che le persone siano salvate, che crescano e che Gesù sia onorato. Eppure, insieme a questo, il tuo ministero ti soddisferà di più. Puoi piacere a Dio condividendo un messaggio fedele e una vita che ama. Egli non è deluso da quel ministero, e nemmeno tu dovresti esserlo.


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John Hindley (@John_Hindley) è il pastore di BroadGrace church nel Norfolk (Gran Bretagna) e l’autore del bestseller Serving without sinking. Ha studiato all’Oak Hill College, e poi ha co-fondato The Plant church a Manchester prima di trasferirsi nel Norfolk. John è sposato con Flick e ha tre figli.

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