Le cose essenziali di cui una mamma ha veramente bisogno

“Che cosa mi serve veramente?” domandò la mia amica mentre scriveva la lista dei doni per il suo primo figlio.

Come mamma di cinque figli, pensava che io potessi consigliarle le cose essenziali. Diedi una rapida occhiata alla sua lista dei desideri su Amazon, e mi offrì di dirle quali cose necessarie poteva aver trascurato. Pannolini, tutine, seggiolini per auto, bottiglie e copertine erano tutte lì. C’era persino la mia Bibbia per bambini preferita. Aveva incluso anche un biberon con lo stemma dell’università che aveva frequentato, libri classici cartonati, decorazioni per la cameretta, e qualche altro articolo che, anche se non necessario per crescere un piccolo esserino, è comunque bello avere.

Poi rivolgemmo la nostra attenzione agli extra, che non hanno mai aggiunto molto valore alla mia vita. Quando diventai mamma per la prima volta, ammetto di aver fatto una lunga lista di articoli per bambini che non erano né necessari né carini da avere, e che si sono invece dimostrati un inutile spreco di denaro. Scalda-salviette. Accessori per il cambio del pannolino. Scarpine per neonati con i laccetti. (Hey, sono carini!) Ciuccetti per l’alimentazione del bambino. Ero felice di aiutarla a ridurre la sua lista in modo che contenesse oggetti veramente utili.  

“Che cosa mi serve veramente?”— è una buona domanda che le mamme cristiane possono fare nel loro percorso genitoriale. Mentre alleviamo i nostri figli nella disciplina del Signore, quali attività sono buone e necessarie? E quali sono assolutamente inutili?

Quello che non ci serve

Non ci serve paragonarci o entrare in competizione con tutte le mamme del vicinato e dei social media su come crescere o discepolare i nostri figli. Dio sa come siamo fatte. Siamo libere di valutare i nostri punti di forza, le nostre debolezze e le nostre circostanze e modellare la genitorialità e il discepolato di conseguenza. Non ci serve fare paragoni, esaltarci, o farci prendere dai sensi di colpa.

Non ci serve ottenere l’approvazione di ognuna delle nostre amiche mamme. Possiamo vivere come persone libere. Anche le nostre amiche stanno probabilmente faticando per riuscire a capire come essere genitori. Se cerchiamo di adeguarci ad ogni opinione finiremo presto con l’essere confuse. Ricerchiamo la fedeltà a Dio nella quiete: possiamo cercare Dio in preghiera, cercare saggezza nella sua Parola, confidare nel consiglio dello Spirito Santo, imparare dai nostri pastori e anziani, cercare unità con nostro marito, ricavare saggezza dagli amici fidati, e camminare per fede.

Non ci serve avere paura delle decisioni che prendiamo come genitori. Quando notiamo che la preoccupazione si sta insinuando nelle nostre vite, dobbiamo prontamente fare prigionieri i nostri pensieri fino a renderli ubbidienti a Cristo. Anziché diventare ansiose per quello che avrebbe potuto accadere o che potrebbe accadere domani o nella prossima stagione della genitorialità, dobbiamo riconoscere che questa è una debolezza spirituale e chiedere l’aiuto di Dio; dobbiamo confessare il nostro bisogno di controllare le cose e ravvederci, e imparare a riporre la nostra fiducia in Dio.    

Di che cosa hai veramente bisogno

Di che cosa abbiamo veramente bisogno per crescere i nostri figli nel timore e nella disciplina del Signore? Che cosa è essenziale per le mamme che stanno cercando di insegnare alle loro piccole creature che portano l’immagine di Dio ad amare il loro Creatore?

Una chiara comprensione del vangelo

Il vangelo ci libera dalla paura del fallimento e mette il peso della perfezione sulle spalle robuste di Cristo. Non troveremo approvazione diventando madri perfette, perché continueremo a peccare e a non soddisfare la gloria di Dio in ogni fase dell’essere genitori. Il nostro bisogno ci mantiene vicino alla croce di Cristo. Più capiamo chiaramente la buona notizia del vangelo, più essa trasformerà in modo radicale la nostra genitorialità.

Una prospettiva eterna

I nostri figli sono stati creati a immagine di Dio per riflettere la sua gloria nei modi in cui Dio ritiene opportuno. Prima di vedere nostro figlio con l’ecografia o prima che respirasse, Dio conosceva il suo nome, il numero di capelli sulla sua testa, i piani e gli scopi che ha per lui, e il numero dei suoi giorni. Tuo figlio appartiene prima di tutto a Dio. La sua personalità, i suoi punti forti, le sue debolezze e le sue esperienze sono tutte cose che Dio usa per rivelare se stesso a lui per i suoi scopi eterni. Mantenere una prospettiva eterna ci aiuta a evitare l’impulso di prendere il controllo da Dio e ad avere invece fiducia nella sua opera a favore dei nostri figli.

Un senso di responsabilità equilibrato 

Spesso siamo tentate a non avere fiducia nel disciplinare i nostri figli. Dobbiamo riconoscere che condividiamo questa responsabilità con Dio. Mentre in spirito di ubbidienza insegniamo ai nostri figli e li istruiamo alla pietà, Dio è colui che li chiama, li salva e li santifica. L’investimento quotidiano spetta a noi, ma la trasformazione miracolosa del cuore è opera di Dio. Possiamo avere fiducia che Dio sta portando avanti il suo disegno benevolo. Possiamo faticare con gioia, sapendo che la nostra opera non è vana.

Un impegno a essere pazienti

Quando siamo agitate nell’attesa di vedere nuova vita o frutto nelle vite dei nostri figli, ricordiamo quello che dice 2 Pietro 3:9: “Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento”. Essere madri significa impegnarsi a lungo termine a essere pazienti; sia con i nostri figli sia con i tempi del Signore. Dobbiamo impegnarci nel lungo termine.

Un crescente amore personale per il Salvatore

Come madri, è facile trascurare i nostri bisogni per provvedere ai nostri figli. Ma se impegniamo tutte le nostre energie per alimentare l’amore dei nostri figli per Dio a spese del nostro, allora il nostro amore per Cristo andrà avanti per inerzia. Il risultato? Mamme irascibili, egoiste, e meno propense a indirizzare i loro figli a Gesù. Qualunque sia l’età e la fase di sviluppo dei nostri figli, facciamo più progressi nel discepolarli quando siamo impegnate a coltivare il nostro amore e la nostra ammirazione per il Salvatore.

Ogni fase della genitorialità è una sfida che esige una continua ricerca di discernimento. Dobbiamo pulire le nostre lenti del vangelo prontamente e spesso per poter vedere con chiarezza. Dobbiamo credere che lo stesso Dio che ci ama, ama anche i nostri figli. Colui che ha portato ognuna di noi al ravvedimento e alla fede sa come portare i nostri piccoli peccatori bisognosi della grazia alla croce di Cristo. Possiamo investire in modo intenzionale e con saggezza nella disciplina dei nostri figli aspettando pazientemente che il piano di Dio si realizzi. E mentre cresci i tuoi figli nel timore e nella disciplina del Signore, prega che la maternità ti porti ad amare di più il tuo Padre Celeste.

Quando ci faremo la domanda — “Che cosa ci serve veramente?”— superata la fase dei ciucci e dei pannolini, impareremo a investire nelle cose spiritualmente buone, essenziali, indispensabili e utili per tutta una vita di fedeltà.


Lindsey Carlson è moglie di un pastore e mamma di cinque figli. Serve nel ministero insieme a suo marito a Baltimore, Maryland, dove nel 2017 hanno fondato Imprint Community Church. Le piace discepolare e insegnare alle donne nella sua chiesa locale e scrivendo e parlando in pubblico. E’ l’autrice di Growing in Godliness: A Teen Girl's Guide to Maturing in Christ (Crossway 2019). Puoi leggere altri suoi articoli su www.lindseycarlson.net.

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