Imparare ad amare i nostri doveri

Il poeta tedesco del diciottesimo secolo Johann Wolfgang von Goethe scrisse queste parole, che ho dipinto su un quadro per ricordarmi di curare le mie faccende quotidiane:

Smetti di voler fare sempre quello che ti piace e impara ad amare ciò che devi fare. 

In altre parole, dobbiamo smettere di volere sempre essere nelle circostanze che preferiamo, di poter fare le cose che ci piacciono, di ottenere il successo che desideriamo, di affrontare le sfide più facili, e di ricevere la lode che amiamo. Ci adoperiamo tanto per fare ciò che la nostra natura desidera e siamo insoddisfatti fino a quando non lo otteniamo. Notiamo che Goethe non ha detto “impara a stringere i denti e fai quello che devi fare” quanto piuttosto “impara ad amare ciò che devi fare”.

Goethe non era un seguace di Cristo, ma comprese questo principio: E’ ciò che amiamo a darci gioia e a guidare la nostra vita. E’ per questo che Gesù dava sempre alle persone una nuova prospettiva quando dava loro un nuovo scopo. 

Potrei cercare di convincerti ad andare avanti con le tue forze e ad amare la tua vita e ogni aspetto della maternità. Ma entrambe sappiamo che cercare di sforzarsi non ha senso e non produrrà mai gioia. Sono le cose che amiamo e quanto le amiamo a darci più gioia. Pietro si esprime così nella sua lettera indirizzata a credenti che soffrivano e attraversavano circostanze spiacevoli:

Benché non l'abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime. (1 Pietro 1:8-9)

Che cosa potrebbe produrre una gioia ineffabile nelle circostanze difficili affrontate dai credenti in esilio? E’ l’amore per Cristo, e il ricordare tutto quello che ha fatto per loro, che li fa esultare. Anche noi possiamo esultare perché la potenza trasformatrice della redenzione ci fa amare i nostri doveri e non soltanto ciò che ci viene naturale fare. 

Gesù ci conquista con il suo amore e ci spinge ad amarlo a nostra volta. Se vado all’origine di ogni lamentela sulle mie circostanze, scopro che la mia dipendenza dalla produttività, dall’efficienza e dalla comodità è sempre al centro della mia infelicità. Questa realtà emerge chiaramente nel modo in cui educo i miei figli. Alla radice della mia insoddisfazione ci sono le cose che amo di più …e se Cristo non mette ordine in ciò che amo e non lo ricrea, inseguirò sempre senza sosta ciò che non è in grado di soddisfare—inclusa la pace e la tranquillità, più ore di sonno, figli ben educati o una casa pulita.

E’ normale amare quello che possiamo vedere, toccare, e che ci dà un beneficio concreto. E’ facile. E’ soprannaturale essere trasformati e cambiati nel cuore in modo da poter amare Dio pur non avendolo visto e fidarci di Gesù anche se non lo abbiamo mai toccato.

Quando Dio parlò a Israele mediante il profeta Ezechiele, descrisse il cambiamento del cuore che soltanto Lui può produrre:

Vi aspergerò d'acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni. (Ezechiele 36:25-27)

Quando crediamo in Gesù per il perdono dei nostri peccati e viviamo per la sua gloria la nuova vita che abbiamo in lui, egli spezza i legami degli idoli del comfort, della tranquillità, dell’orgoglio e delle aspettative irrealistiche. Egli ci dà una nuova mente e una nuova volontà con un cuore tenero che desidera compiacere lui. Quello che Dio aveva rivelato agli israeliti molto prima della nascita di Cristo si è adempiuto nella morte di Gesù, che ci permette mediante lo Spirito di camminare con lui, ubbidire e imparare ad amare ciò dobbiamo fare—anche se questo vuol dire cambiare un altro pannolino, disciplinare tuo figlio per l’ennesima volta, preparare il pranzo per i nostri figli, o affrontare di petto un conflitto tra fratelli. 

Non ci viene chiesto di amare per senso del dovere; no, la vita nascosta in Cristo ci dà un cuore nuovo, trapiantato mediante la fede in Gesù che, abilitato dallo Spirito Santo e alimentato dall’amore del Padre, ci porta a ricambiare il suo amore. 

Imparare ad amare i nostri doveri —ciò che ti è stato assegnato come figlia di Dio, come moglie e mamma, ciò che le circostanze ti impongono —non è pertanto una forma di autosostegno, né un modo per correggere il proprio atteggiamento o per aumentare la propria autostima. Significa invece scegliere di fare ciò che Pietro vedeva fare ai credenti—predicare a noi stesse la verità della salvezza e poi reagire rallegrandoci nel qui e ora. 

Se la fede in Cristo significa che siamo nuove creature in Lui, c’è da stupirsi …

…se iniziamo ad amare ciò che egli ama?

…se impariamo ad apprezzare ciò che per lui è prezioso?

…se quando la Scrittura ci dice che possiamo fare ogni cosa alla gloria di Dio, comprese le cose che non desideriamo fare, le cose non previste, le cose che troviamo insopportabili, il dolore indesiderato … se quando essa ci dice: “sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio” (1 Corinzi 10:31), in Cristo possiamo farlo e abbiamo la potenza per farlo?

La mamma stanca può diventare una mamma perseverante. 

La mamma impaziente può aspettare con speranza. 

La mamma insensibile può diventare compassionevole. 

La mamma amareggiata può perdonare. 

Chi si ritrova a vivere una storia inaspettata —ordinaria o di dolore—può “esultare di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della [vostra] fede”, come dice Pietro, e imparare ad amare ciò che va fatto. 


Ruth Chou Simons è autrice di bestseller, imprenditrice e oratrice. Condivide il suo viaggio nella grazia di Dio che interseca la vita quotidiana con parole e pennello attraverso un negozio online (GraceLaced.com) e la sua comunità su Instagram di oltre centomila seguaci. Ruth e suo marito, Troy, sono i felici genitori di sei maschietti, che sono la loro avventura più grande. Il primo libro di Ruth, GraceLaced, ha vinto il Christian Book Award 2018.

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