Come riposare quando il lavoro non finisce mai

Dopo ogni vacanza, mio marito torna al lavoro dove inevitabilmente ad aspettarlo c’è una montagna di email da leggere. Dato che lavora nel commercio, ha sempre clienti che hanno bisogno del suo prodotto, quindi anche se lui è in vacanza dal lavoro, i suoi clienti non lo sono. In un’era digitale sempre connessa, il lavoro non si ferma mai.

La mia esperienza dopo una vacanza è un po’ diversa. Anche se quando torno a casa non trovo la posta in arrivo piena di email, ad attendermi c’è un’altra cosa paurosa: il bucato. Forse è per via della stagione della mia vita (ho tre figli con meno di 3 anni) o forse è semplicemente per il fatto di avere cinque persone in casa, ma il bucato è la mia posta in arrivo sempre colma. Tutto il resto va in vacanza quando partiamo (pulire, cucinare, e così via), ma il bucato continua ad arrivare. Non dorme mai.

Qualunque sia il lavoro che si accumula quando finisci la tua vacanza, si tratta di un problema comune. Che ne facciamo del lavoro che non finisce mai? Inoltre, può il riposo a volte sembrare lavoro?

Lavoro vs Svago

Dato che il lavoro è una parte fluida della mia vita, senza un inizio e una fine precisi, una domanda continua a presentarsi alla mia mente, e forse anche alla vostra: Che differenza c’è tra riposo e gioco? Leggere un libro a tuo figlio è riposare? E’ riposo quando ospiti qualcuno a cena a casa tua? Può essere difficile distinguere tra lavoro e svago quando le due cose si fondono insieme.

Ma se il lavoro riguarda le persone, lo stesso è vero anche per il riposo. Così come siamo tentati di considerare il nostro lavoro come una cosa che facciamo per la nostra gloria, siamo tentati di considerare il nostro riposo allo stesso modo. Noto questo nella mia vita quando mi lamento per la mia mancanza di riposo, nel senso che è da un po’ che non mi prendo una pausa dai miei figli. Ma posso riposare guardando uno spettacolo con loro, giocando a calcio con loro, o cenando con loro. A volte il riposo è guardare Netflix da sola, e qualche volta è mangiare la pizza in soggiorno con i miei figli.

Come osserva Kevin DeYoung: “L’amore effettivo raramente è espressione di efficienza, perché le persone portano via tempo, scombinano i tuoi giorni, imbastiscono spesso rapporti problematici”. Chiunque dedichi del tempo agli altri sa che questo è vero. DeYoung non sta dicendo che non riposiamo quando il nostro lavoro riguarda le persone; dice semplicemente che una vita orientata al prossimo potrebbe cambiare il modo in cui ci riposiamo — o potrebbe renderci ancora più impegnati di quanto volessimo. Continua scrivendo: “Amministrare il mio tempo non ha niente a che fare con la ricerca egoistica di fare soltanto le cose che mi piacciono. Significa servire concretamente gli altri come meglio posso seguendo la mia particolare chiamata al servizio”. Per molto tempo ho creduto di poter riposare solo se facevo le cose che desideravo fare, le cose che trovavo riposanti. Ma a volte il riposo è godere i miei figli, godere il frutto delle mie fatiche.

Consideriamo il riposo e il lavoro come cose che esistono per noi. Ma non è così.

Riposare nell’amare il prossimo 

Marva Dawn, autrice di Keeping the Sabbath Wholly, sostiene che questa visione del riposo in realtà ci permette di amare di più le persone, perché non sono più un mezzo per raggiungere un fine:

Quando non siamo costretti ad essere produttivi, abbiamo il tempo per rimanere con gli altri, stare con loro e in tal modo scoprire chi sono.

Il riposo riguarda le persone tanto quanto il lavoro. Le persone non sono efficienti, e a volte possono prosciugare le nostre energie, ma fanno parte del nostro riposo sabatico.

E’ qui che abbiamo una responsabilità nei confronti della chiesa. Possiamo aiutare i nostri fratelli e sorelle nella loro ricerca di riposo aiutandoli con le faccende domestiche, facendo un’attività rilassante insieme, e persino incoraggiando lo stanco a dormire. Questo ci ricorda ancora che, oltre al lavoro, anche il riposo dal lavoro è uno sforzo comunitario. Lasciati a noi stessi, saremmo pigri o maniaci del lavoro.

Accettando il dono del sabato, siamo liberi di amare gli altri nel nostro riposo. Poiché non siamo legati alla produttività o a un programma, le persone non sono più un ostacolo. Dawn osserva che se stiamo riposando nella grazia di Dio, possiamo includere anche altri in quella libertà. Quando i nostri figli ci interrompono, questo non rovina la nostra giornata. Quando il nostro vicino ha bisogno di una mano per spostare un mobile, possiamo servire con gioia. Nel nostro riposo non siamo schiavi dell’orologio. In Cristo, siamo liberi di servire perché egli è il Signore del sabato. Dawn prosegue dicendo che questa interruzione dal lavoro ci permette di dedicarci ad attività inefficienti come “starsene seduti tranquillamente insieme e godere della compagnia reciproca”. Liberi dalle richieste della vita e del lavoro, possiamo vedere le persone che ci stanno davanti. Il riposo ci dà l’opportunità di apprezzare le persone per le quali lavoriamo ogni giorno.

Anche se nel nostro riposo potremmo smettere di lavorare, non cessiamo di dilettarci. Il nostro riposare lascia il posto alla gioia. E il nostro fermarci dal lavoro lascia il posto ad accogliere e amare gli altri. Naturalmente, ciò richiede un cambiamento nel nostro modo di pensare. Il lavoro e il riposo riguardano amare il nostro prossimo. Il lavoro e il riposo riguardano adorare Dio e godere le cose buone che egli ci ha dato. Certo, è necessario l’equilibrio. La propria personalità e le stagioni della vita stabiliscono di quanto riposo abbiamo bisogno. Ma il riposo non riguarda esclusivamente la nostra gratificazione personale.

A volte il nostro riposo include altri (come giocare con i nostri figli), e a volte solo noi. Ma riguarda sempre Dio. 


Courtney Reissig è l’autrice del libro Glory in the Ordinary: Why Your Work in the Home Matters to God e The Accidental Feminist: Restoring Our Delight in God’s Good Design. E’ sposata con Daniel e ha quattro figli. Insieme servono la Midtown Baptist Church a Little Rock (Arkansas). Puoi leggere altri suoi articoli sul suo blog o puoi seguirla su Twitter.

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