Cinque motivi per cui Dio ha fatto di te una madre

La maternità mira a qualcosa. Questo è vero per le madri cristiane e per quelle non cristiane. La domanda è: il tuo modo di fare la madre mira a raggiungere i tuoi fini o quelli di Dio?

Tutte noi conosciamo bene lo stereotipo della “mamma da palcoscenico”, la donna che è fissata sul successo pubblico di suo figlio. La maggior parte di noi non si ritrova nelle sue ossessioni esagerate, ma tutte abbiamo bevuto a sorsate da quel pozzo avvelenato in forme più subdole: la letterina di Natale di cui non riusciamo a fare a meno di vantarci al programma esclusivo a cui il nostro figlio tanto intelligente è stato chiesto di partecipare, il sentirci migliori di un’altra mamma durante una normale conversazione facendo notare quanto era piccolo nostro figlio quando ha imparato a usare il vasino, il gonfiarci dentro di noi perché nostro figlio è stato più bravo dei suoi coetanei nell’attività sportiva, nel saggio di pianoforte o persino nell’imparare i versetti biblici a memoria.

Usiamo nostro figlio in questi piccoli modi come strumento per avere indirettamente successo. E quando non rende come vogliamo, la sua mancanza di successo diventa un nostro fallimento indiretto. Uno scatto d’ira non è mai piacevole non importa come lo si giustifichi, ma è particolarmente devastante quando consideri tuo figlio nient’altro che un prolungamento di te stessa. E’ come se la tua appendice avesse una crisi isterica e tu non fossi in grado di fermarla. Imbarazzante.

C’è anche la mamma il cui “amore” soffoca il figlio a causa del suo bisogno di sentirsi indispensabile. Il suo scopo non è il successo del figlio, ma che il figlio abbia continuamente bisogno di lei. Questa mamma desidera che il suo servizio le faccia ricevere l’adorazione e la vicinanza di suo figlio per tutta la vita. E siamo tutte capacissime di fare occasionalmente anche questo: viziare il “bambino” che non è più bambino, avere scarse aspettative che comunicano a nostro figlio che non può o che non dovrebbe cercare di fare certe cose, proteggendolo tenacemente da tutto quello che può essere disagevole.

La mamma iper-protettiva cerca di essere sovrana sui suoi figli mantenendoli dipendenti per sempre e cercando la loro adorazione.

Ora che abbiamo esaminato alcuni dei fini chiaramente non cristiani che la maternità può essere un mezzo per raggiungere, chiediamoci: quali sono i fini marcatamente cristiani della maternità?

Ve ne do cinque:

1. Il bene temporale dei tuoi figli 

I nostri figli arrivano a noi deboli e indifesi. Per sopravvivere hanno bisogno di ciò che provvediamo fisicamente ed emotivamente. Il cibo non è opzionale né lo sono gli abbracci. Dio ha creato le madri per nutrire e allevare piccoli esseri umani. E’ una loro funzione. Sia dunque che allattiamo al seno o con il biberon, sappiamo che i neonati devono stare vicini alla loro mamma per ricevere il cibo e l’amore necessari per il loro sostentamento. E’ così che Dio si prende cura di noi, ma in modo migliore. “Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te” (Isaia 49:15). La madri cristiane imitano la cura che Dio ha per i suoi figli quando cercano il bene temporale dei loro figli.

2. Il bene eterno dei tuoi figli

Il lavoro più pesante di una mamma cristiana è la cura d’anima. Significa provvedere il nutrimento che va oltre la sfera fisica, benché sia strettamente legato ad essa, perché il nutrimento spirituale senza il nutrimento fisico è come cercare di convincere tuo figlio che sei in grado di insegnargli l’algebra quando non hai mai avuto tempo di spiegargli le addizioni. Non è ragionevole aspettarsi che tuo figlio sia attratto dalla consolazione di avere una dimora eterna nella famiglia di Dio se non hai preso il tempo per dimostrare la consolazione di avere una dimora terrena. Non è ragionevole aspettarsi che perda la sua vita per amore di Cristo quando tu sei ancora aggrappata alla tua.

Uno dei motivi per cui la cura d’anima è così pesante è che non possiamo garantire risultati eterni. Non ci sono formule per il bene eterno. C’è soltanto la fedeltà. Ma la fedeltà non è cosa da poco—è semplicemente fatta di piccole cose. La fedeltà è fatta di mille piccole scelte di ubbidire a Dio e dare la tua vita per i tuoi figli insegnando loro a conoscere Dio e a ubbidirgli durante la settimana. Settimana dopo settimana. Nel fare questo stiamo cercando il bene eterno dei nostri figli mediante la grazia del vangelo di Gesù Cristo.

3. La tua santificazione

La maternità esiste per i figli. E’ per loro. Ma Dio può fare più cose contemporaneamente quando si parla dei tanti modi in cui egli usa la maternità. Uno degli obiettivi che egli raggiunge con la maternità è la nostra santificazione. Egli vuole che nel quinto anno siamo una mamma diversa da quella che eravamo nel primo, e ancora diversa nel quindicesimo anno.

La cosa meravigliosa del fare la mamma cristiana è che si è sia il genitore sia il bambino. Dio ti sta facendo da genitore, ti sta disciplinando, modellando e trasformando, e si serve del tuo lavoro di mamma come palestra della scuola di santità alla quale ti ha iscritto.

La frase “sacrificio vivente” non è mai così vera come quando stiamo in piedi tutta la notte con un bambino piccolo che sta mettendo i dentini, come quando la casa è un campo di battaglia tra vomito e febbre alta, come quando allattiamo coperte da un lenzuolo sudaticcio nel bagno, o come quando al parco improvvisiamo un “pannolino” fatto in casa perché la popò improvvisa e il dimenticarsi la borsa dei pannolini vanno di pari passo (Romani 12:1). Dieci anni fa, se ti fossi trovata in una situazione simile, non ne avresti riso. Forse non ne sei ancora capace, ma Dio vuole che tu lo faccia, e continuerà con i pannolini improvvisati fino a quando inizi ad abbozzare un sorriso e respirare l’aria pura della grazia che egli vuole darti in quei momenti.

4. Una testimonianza per il mondo

Tutti guardano tutti. I social media permettono questo continuo scrutare e fissare ad ogni minuto del giorno e della notte. Ma più importanti del nostro sedicente profilo Instagram sono le persone in carne ed ossa che vedono come facciamo le mamme quando non siamo preparate per essere viste. Sanno se stiamo usando i nostri figli. Sono una semplice appendice del nostro successo indiretto? Sei imbarazzata quando non sono perfetti? Cerchi di trovare delle scuse per il loro comportamento sconcertante invece di sistemare le cose e ristabilire la comunione? Li soffochi e li vizi perché continuino ad avere bisogno di te? O il tuo sacrificio per i tuoi figli mira al loro bene ultimo?

La gente nota la differenza anche se non è in grado di esprimerla. L’odore che emana una mamma che parla poco dei suoi figli, che se li gode veramente come individui distinti da lei, che si prende la briga di disciplinarli e istruirli con mansuetudine anche quando non è facile, che non li sminuisce ma li tratta con dignità aspettando che imparino e crescano—quell’odore è il profumo di Cristo.

5. La gloria di Dio 

Perché Dio ha fatto di te una mamma? Essere una mamma cristiana è uno strumento per cosa? Nient’altro che per la gloria di Dio. Tutti gli altri scopi che ho elencato sopra culminano in questo. E’ per questo che esistono.

Dio è glorificato quando cerchi il bene temporale dei tuoi figli.

Dio è glorificato quando cerchi il bene eterno dei tuoi figli.

Dio è glorificato quando ti santifica per renderti più simile a suo Figlio mediante la maternità.

Dio è glorificato quando il mondo che ci osserva vede una mamma cristiana fedele.

Dio ha fatto di te una madre cristiana per la sua gloria e la tua gioia.


Abigail Dodds (@abigaildodds) è una moglie, una mamma di cinque figli e una laureanda al Bethlehem College & Seminary. E’ autrice di (A)Typical Woman: Free, Whole, and Called in Christ (2019).

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